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Partite IVA, si attende una nuova sanatoria

Il 4 ottobre scorso si è conclusa l’operazione di sanatoria delle partita IVA inutilizzate. Un’operazione che gli analisti considerano come una “prima fase”, visto e considerato l’insuccesso sostanziale della stessa, che lascia presupporre altresì il lancio di una nuova finestra per permettere la regolarizzazione delle posizioni di coloro che sono titolari di partite IVA inutilizzate. Una seconda fase che – magari – sia maggiormente accompagnata da una promozione informativa adeguata, visto e considerato che molti titolari di partite IVA inutilizzate non erano nemmeno a conoscenza della suddetta sanatoria.

Ricordiamo infatti che le stime ufficiali confermano come in Italia esistano circa 8 milioni di partite IVA. Di queste, “solo” 5 milioni di unità sono relative a posizioni attive, che depositano periodicamente le relative dichiarazioni. Poco si sa delle restanti 3 milioni, se non che – probabilmente – si tratta di posizioni inattive o abbandonate, e che per tale motivo necessitano di una pronta sistemazione, anche al fine di non inquinare statistiche e sistemi amministrativi con la loro inutile presenza.

Entro il 4 ottobre era prevista pertanto la possibilità di regolarizzare la posizione della partita IVA inutilizzata, pagando un forfait pari a 129 euro. Il versamento di questa cifra avrebbe permesso – come sopra – la chiusura definitiva della propria posizione ai fini IVA, ed evitato di essere oggetto di accertamenti da parte delle Entrate, con conseguente cancellazione d’ufficio e – soprattutto – sanzione che può arrivare fino a 2.065 euro.

Considerato che sono state regolarizzate solo poche decine di migliaia di partite IVA inutilizzate, e che più di 2 milioni attendono ancora una regolarizzazione, scommettiamo pertanto su una nuova fase sanatoria, che sia accompagnata da una campagna informativa più adeguata rispetto a quella che ha accompagnato la prima sanatoria, svoltasi prevalentemente in estate e – almeno in buona parte – nel silenzio più assoluto degli organi competenti.

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