Qualche ora fa vi avevamo illustrato alcune linee guida in utilizzo in alcuni Paesi europei (in particolare, Germania e Gran Bretagna) al fine di rendere concrete le cooperazioni fiscali nei confronti della Svizzera, con specifico riferimento a quanto accade in matera di tassazione delle rendite finanziarie.

Ebbene, auspicando un simile accordo anche per quanto riguarda la Penisola, un primo passo in avanti in materia è stato recentemente compiuto da Berardino Regazzoni, ambasciatore elvetico in Italia, il quale ha affermato come “vi sia una disponibilità completa” della Svizzera ad aprire con l’Italia una negoziato per un accordo avanzato di cooperazione fiscale, proprio sul modello di quello già stipulato con Germania e Gran Bretagna.

L’Italia, ricorda ancora l’ambasciatore, “è il nostro secondo partner commerciale dopo la Germania”. Pertanto, prosegue Regazzoni, “sarebbe logico, dal nostro punto di vista, pervenire a una normalizzazione delle relazioni sul piano fiscale, vuoi attraverso un accordo sullo standard Ocse, come quelli già stretti con 36 Paesi, vuoi con un accordo più avanzato”.

Ancora, l’ambasciatore ricorda come ultimamente “stiamo assistendo a un cambiamento di atmosfera con il moltiplicarsi di segnali di interesse da parte italiana”. Quindi “in un futuro che ci auguriamo molto vicino, speriamo di poter giungere a un negoziato”. Segnali che “sono cominciati ad arrivare dalla presidenza del Consiglio dei ministri a metà anno, in seguito alla visita della nostra presidente della Confederazione, poi sono venuti dal parlamento, ma anche dai ministeri, da quello degli Esteri in particolare, ma anche dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, in seguito all’incontro fra i nostri ministri a margine di un incontro multilaterale a Washington a fine settembre”.

Per quanto ovvio, continueremo a informarvi su questo argomento piuttosto caldo, nella speranza che si possa arrivare a una soluzione omogenea nel corso dei prossimi mesi.