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Azzeramenti mini debiti fiscali

Se avete un debito fiscale di piccolo importo, iscritto a ruolo fino al 1999, potete stare tranquilli. Un emendamento alla legge di stabilità ha infatti stabilito che gli importi inferiori o uguali a 2 mila euro non ancora riscossi euro saranno annullati di diritto. Ne consegue una pulizia sterilizzatrice nei bilanci degli enti creditori (in gran prevalenza, i comuni) e – di contro – una positiva boccata d’ossigeno per coloro che erano debitori.

Stando a quanto contiene l’emendamento, infatti, decorsi sei mesi dall’entrata in vigore della legge i crediti di importo fino a 2 mila euro (inclusi interessi e sanzioni) iscritti in ruoli resi esecutivi prima del 31 dicembre 1999 saranno automaticamente annullati. Ancora ignote le modalità per l’eliminazione dei corrispondenti importi negli attivi dei bilanci delle amministrazioni creditrici: per tale scopo giungerà un apposito decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, che dovrà disciplinare l’elenco delle partite che scompariranno per volere legale.

E per i debiti sopra i 2 mila euro? In questo caso, Equitalia interverrà a rendere noto all’ente impositore di aver esaurito le attività di propria competenza, con notifica anche per via telematica. Ne consegue che, a quel punto, ogni ente creditore deciderà cosa fare.

Tra le altre novità, scatta inoltre la proroga dei termini di esigibilità. Si avrà pertanto un anno di tempo in più per cercare di incassare le somme affidate alle società del gruppo Equitalia, con un termine che attualmente era fissato al 31 dicembre 2013 per i ruoli consegnati fino al 31 dicembre 2010, e che ora slitterà invece al 31 dicembre 2014 (vedi anche Rinvio scadenza anagrafe tributaria).

Viene infine introdotta la possibilità di adottare un comitato di indirizzo e di verifica dell’attività di riscossione, con istituzione mediante decreto del ministero dell’economia entro il 30 giugno 2013. Il presidente del comitato sarà un magistrato della Corte dei conti (anche in pensione). Due membri apparterranno al Mef, uno all’Agenzia delle entrate e uno all’Inps. Potranno poi essere previsti, a rotazione, altri due rappresentanti degli enti creditori che si avvalgono delle società del gruppo Equitalia (Inail, enti territoriali ecc.).

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