La scheda carburante è l’unico strumento attraverso il quale è possibile condurre legittimamente in deduzione le spese relative ai carburanti per l’autotrazione. La cara e vecchia scheda non può pertanto essere sostituita da alcuna prova. Ad affermarlo è una conclusione cui è giunta la commissione tributaria regionale del Lazio con la pronuncia n. 223/04/2012 depositata in segreteria in data 10 luglio scorso, con la quale si contribuisce a eleggere la scheda carburante quale mezzo fondamentale per ottenere i benefici fiscali tradizionalmente previsti.
gianni
Il bonus ristrutturazioni per le opere di messa in sicurezza
Il bonus ristrutturazioni è senza dubbio una delle agevolazioni fiscali più gettonate dai contribuenti: è possibile fruire di questo beneficio tributario anche quando le opere realizzate non sono altro che interventi di messa in sicurezza dell’immobile? Le novità introdotte quest’anno al settore dell’edilizia sono state diverse, ma almeno da questo punto di vista c’è una certezza. In effetti, tali interventi non possono essere ricompresi tra quelli che danno diritto alla detrazione. Di conseguenza, quando si provvede ad acquistare delle apparecchiature o degli elettrodomestici che sono dotati di meccanismi di sicurezza, il beneficio non scatta e questo per un motivo molto semplice.
Ipoteca proporzionale
La commissione tributaria regionale del Lazio, con sentenza n. 152/21/12, ha affermato che l’iscrizione ipotecaria che il concessionario della riscossione, in presenza di debiti erariali, appone sui beni del contribuente, deve essere proporzionata al valore dell’immobile assoggettato al vincolo. Non solo: l’ipoteca deve anche essere iscritta su immobili che possibilmente non costituiscono residenza o abitazione principale dello stesso contribuente. Un principio che potrebbe cambiare, pertanto, il rapporto tra Equitalia e i contribuenti morosi.
Scadenze di settembre: le ritenute su pignoramenti presso terzi
Sono rimaste meno di tre settimane per rispettare l’obbligo fissato dalla nostra amministrazione finanziaria in merito a una delle principali scadenze del prossimo mese di settembre: quest’ultimo è infatti alle porte e con esso si presentano nuovi termini a cui fare riferimento. Si sta parlando della scadenza del prossimo 17 settembre, vale a dire quella scelta dall’Agenzia delle Entrate per il pagamento delle ritenute sui pignoramenti presso soggetti terzi. Che cosa bisogna fare di preciso? Entrando maggiormente nel dettaglio, questo versamento si riferisce al versamento di quelle ritenute che sono relative al mese precedente, quindi agosto.
Prescrizione tasse e tributi
La commissione tributaria regionale della Lombardia, con decisione n. 18/40/12, ha sostenuto che il diritto di riscossione dei tributi, statuito con una sentenza passata in giudicato, è soggetto a un termine di prescrizione pari a 10 anni, come previsto dall’art. 2953 cod.civ. Ma cerchiamo di comprendere in maniera più dettagliata quali sono le motivazioni che hanno permesso alla Ctr Lombardia di conseguire tale convinzione, e che cosa può cambiare, in concreto, per tutta l’utenza contribuente italiana.
La dichiarazione del contribuente italiano che lavora in Svizzera
Che cosa accade dal punto di vista fiscale quando un soggetto è costretto a trasferirsi in territorio svizzero per lavorare in una società della confederazione elvetica, mantenendo però la residenza nel nostro paese? il dubbio in questione riguarda ovviamente l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef), quindi occorre capire come ci si regola in tal senso. Nello specifico, bisogna sapere se la dichiarazione dei redditi riguarda il reddito che è stato prodotto in Svizzera anche in Italia. L’aiuto fondamentale per rispondere a questo quesito ci viene dall’articolo 3 del Tuir (Testo Unico delle Imposte sui Redditi, vale a dire il Dpr 917 del 1986), ovvero quello che contempla la base imponibile dell’imposta.
Compensazione crediti anche senza dichiarazione
Secondo quanto affermato dalla Commissione tributaria provinciale di Pisa, con la sentenza n. 83/2/12, depositata lo scorso 5 aprile, il contribuente che ha registrato regolarmente le fatture, e ha provveduto ad effettuare le liquidazioni periodiche, ma non ha provveduto a presentare la dichiarazione annuale, può comunque effettuare la compensazione del credito annuale, così come previsto dall’art. 17 del d.lgs. 241/1997, se il medesimo è stato riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate. Ma cerchiamo di comprendere in che modo si sia arrivati a tale conclusione.
Il 31 agosto scade la rata bimestrale del bollo virtuale
Tutti quei contribuenti che hanno l’autorizzazione a corrispondere l’imposta di bollo in modo virtuale dovranno far fronte alla prossima scadenza del 31 agosto: in pratica, si tratta del termine ultimo che è stato fissato dalla nostra amministrazione finanziaria per il pagamento della quarta rata a cadenza bimestrale per quel che concerne l’anno attualmente in corso. L’adempimento tributario in questione può essere perfezionato mediante il modello F23, avvalendosi di istituti di credito, le agenzie delle poste o anche i concessionari, avendo cura di indicare il codice tributo adatto allo scopo, vale a dire il 456T: quest’ultimo, infatti, sta proprio a indicare l’imposta di bollo, più precisamente la tassa sui contratti di Borsa.
Analisi Entrate primo semestre 2012
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha finalmente diffuso i dati definitivi relativi al gettito tributario della prima parte del 2012. Un gettito che appare in netta crescita rispetto all’anno precedente, con entrate fiscali complessive che nel periodo gennaio – giugno 2012 si sono attestate a quota 197,2 miliardi euro, 8,4 miliardi di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2011, con un incremento percentuale che è pertanto pari a 4,5 punti. Vediamo quali sono le tasse maggiormente aumentate, e quale voce ha contribuito di più al raggiungimento di questo risultato.
I familiari residenti all’estero non compongono il reddito Isee
L’Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, va calcolato sempre in modo preciso e puntuale: ecco perché è necessario sciogliere qualsiasi dubbio che può sorgere da questo punto di vista. Ad esempio, ai fini di questo valore è possibile considerare come parte integrante del nucleo familiare anche il coniuge o i familiari che risiedono all’estero? Queste persone beneficiano per l’appunto della residenza all’estero, ma anche coloro che sono iscritti all’Aire, vale a dire l’anagrafe degli italiani che risiedono al di fuori del nostro paese non fanno parte del nucleo in questione e questo per un motivo piuttosto semplice.
Utilizzo strumenti di pagamento Italia
Il nuovo rapporto Ucamp, formulato sui dati Bce e Banca d’Italia, conferma un dato essenziale: il nostro Paese è attualmente incapace di liberarsi dell’utilizzo del contante, dimostrandosi molto arretrato – rispetto ai principali partner europei – per quanto invece concerne il numero di operazioni annue pro-capite mediante tutti i principali strumenti di pagamento. Andiamo pertanto a comprendere quali siano le abitudini di spesa degli italiani, e quale sia il gap maturato dal Paese nei confronti dell’area euro e dell’intera Unione Europea.
Le ultime decisioni fiscali sui piani di stock option
Una delle ultime sentenze della Corte di Cassazione ha riguardato da vicino il tema relativo alle stock option: secondo i giudici di Piazza Cavour, infatti, c’è bisogno di una distinzione dei momenti in questione, vale a dire quello in cui si assegna il diritto di opzione e quello in cui si verifica l’esercizio stesso. Questa decisione è motivata col fatto che le azioni sottostanti diventano parte del patrimonio del dipendente quando l’opzione viene esercitata oppure ceduta, di conseguenza la disciplina che bisogna applicare è quella in vigore al momento dell’esercizio.
Evasione fiscale liberi professionisti
Da oggi i liberi professionisti hanno un motivo in meno per evadere le tasse: avvocati, commercialisti e altri professionisti iscritti ad albi o agli ordini rischiano infatti la cancellazione se non rilasciano la fattura per l’attività professionale svolta, anche se è il cliente a chiederlo. Violando le norme della propria deontologia, infatti, che impongono il professionista di rispettare gli obblighi fiscali e previdenziali e quelli attinenti all’obbligo del rendiconto verso il cliente, si va incontro ad una brutta – ma condivisibile – sorpresa: la cancellazione definitiva dall’albo.
Gli e-book comunitari ancora non scontano l’Iva ridotta
In alcuni casi si può pensare che gli e-book, il formato elettronico dei libri, possano godere di una fiscalità piuttosto agevolata, a causa soprattutto della loro innovazione tecnologica: in realtà, non si incentiva molto la loro diffusione, visto che l’Imposta sul Valore Aggiunto (Iva) che viene applicata non può essere ridotta. Si tratta anche di una delle ultime pronunce della Commissione Europea, un concetto che si è dovuto ribadire in occasione di alcune infrazioni che sono state compiute da Lussemburgo e Francia. In particolare, le due nazioni appena menzionate hanno scelto in maniera del tutto arbitraria l’aliquota in questione, mentre la vendita degli e-book deve essere disciplinata in modo diverso.