Termini prescrizione anatocismo bancario

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 78, depositata il 5 aprile 2012, ha dato una grossa mano alle associazioni degli utenti dei servizi finanziari che nel corso degli ultimi mesi sono impegnate nelle cause sull’anatocismo bancario, il meccanismo di conteggio degli interessi sugli scoperti di conto corrente, che calcola il costo dello stesso sulla base (anche) degli interessi già maturati, e già addebitati sul rapporto bancario.

Con la nuova pronuncia, la Corte costituzionale va a modificare l’interpretazione sul termine di prescrizione dell’anatocismo bancario, allungando in maniera significativa i termini per poter presentare un ricorso su tale pratica bancaria. Ma cerchiamo di comprendere, con maggior ordine, quale era la situazione precedente, e quale è, invece, lo scenario attuale.

Esenzione fiscale per borse di studio e di ricerca

Le borse di studio e di ricerca rimarranno sottratte dall’imposizione fiscale. Ad esprimere tale importante rassicurazione è stato il ministro dell’Università, dell’Istruzione e della Ricerca Francesco Profumo, a margine del recente incontro “Gli scienziati italiani nel mondo e la crescita del Paese”, tenutosi alla Farnesina.

La rassicurazione si era resa pressochè necessaria dopo che nella giornata del 16 aprile la commissione finanze della camera aveva approvato un emendamento al dl Fiscale, ripristinando di fatto l’esenzione da qualsiasi detrazione fiscale, in riferimento a tutte le retribuzioni percepite come borse di studio e per la ricerca.

Imu in due o tre rate

L’IMU in tre rate non sarà una via obbligatoria, ma sarà una strada rimessa alla libera valutazione del contribuente. È quanto emerge dall’emendamento al decreto fiscale approvato dalla commissione Finanze della Camera, che pertanto apre un bivio in capo ai proprietari immobiliari italiani, a beneficio di una maggiore autonomia gestionale delle proprie uscite tributarie, e a incremento della confusione che regna sulla disciplina tributaria in materia di IMU.

Ricordiamo pertanto che il pagamento dell’imposta municipale unica, che ha sostituito l’imposta comunale sugli immobili, si pagherà con un acconto entro la giornata del 18 giugno (la scadenza era fissata nel 16 giugno, che tuttavia è di sabato). L’acconto sarà quindi pari a un terzo se il contribuente sceglierà di pagare l’imposta in tre tranche, o a un mezzo se invece lo stesso sceglierà di pagare l’imposta in sole due tranche.

Delega fiscale approvata dal Consiglio dei Ministri

Come era ampiamente atteso, il Consiglio dei Ministri ha approvato il ddl delega per la riforma fiscale, che finalmente sostituirà la vecchia delega a firma dell’ex ministro Tremonti, da troppo tempo ferma sui banchi del Parlamento. Numerose le novità che sono contemplate in tale provvedimento, e che possono ben essere in grado di costituire una sorpresa evidente rispetto alle precedenti aspettative.

In particolar modo, sembra esser tramontata l’idea di adottare il fondo taglia tasse nella sua versione originariamente ipotizzata (un fondo nel quale far confluire i proventi derivanti dalla lotta all’evasione, con possibili di utilizzare tali stanziamenti per futuri sgravi fiscali). Niente di fatto anche per quanto concerne il taglio delle aliquote Irpef, e la soppressione graduale dell’imposta regionale sulle attività produttive. Probabile infine la stabilizzazione del cinque per mille.

Ammortizzatori sociali precari 2013

Dal 2013 gli ammortizzatori sociali per i co.co.co. cambieranno radicalmente, imponendo requisiti meno stringenti. Dal prossimo anno, infatti, tra le tante novità che riguarderanno tali lavoratori precarsi, si potrà annoverare la sparizione della condizione della risoluzione del rapporto per fine lavoro, né il precedente limite di reddito, per poter disporre dell’atteso assegno. Ma andiamo con ordine.

Le condizioni da verificare per poter disporre del nuovo assegno sono relative alla presenza, nell’anno precedente, di un rapporto di regime in monocommittenza, un reddito lordo fino a 20 mila euro (rivalutabili), un periodo di disoccupazione ininterrotta da almeno due mesi, l’accredito di almeno quattro mensilità alla gestione separata Inps. Nell’anno di riferimento dell’assegno, invece, dovrà essere dimostrato l’accredito di almeno una mensilità alla gestione separata Inps.

Pagare le tasse è giusto – parla Brunetta

L’ex ministro Renato Brunetta (Pdl) è tornato a parlare della questione fiscale tanto cara ai contribuenti italiani, oramai abituati a sopportare una pressione fiscale che ha pochi eguali in Europa, e che si accinge a subire ulteriori impennate nel corso dei prossimi trimestri, quando l’introduzione di ulteriori incrementi dovrebbe peggiorare la posizione di consumatori e aziende nei confronti del Fisco.

“Pagare le tasse è un obbligo che grava su tutti i cittadini” – ha dichiarato in proposito Brunetta – “Non è lecito sottrarsi e se si viene scoperti si viene puniti. Come è giusto che sia”. Tutto bene quindi? Non proprio, perchè l’ex ministro non sembra gradire alcuni atteggiamenti che si starebbero manifestando tra i vertici amministrativi italiani, e che rischierebbero di generare nuove tensioni.

Le ultime disposizioni dell’Inps sul Durc irregolare

Una delle ultime circolari che sono state rese note dall’Inps ha riguardato da vicino l’intervento sostitutivo per quel che concerne la stazione appaltante nell’ipotesi di un Durc irregolare: la sigla in questione, come è noto, si riferisce al Documento Unico di Regolarità Contributiva, con lo stesso ente previdenziale che si è basato su quanto previsto dall’articolo 4 del Dpr 207 del 2010 (si tratta del regolamento di attuazione del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione di due direttive europee). Entrando maggiormente nello specifico, occorre sottolineare come questo stesso intervento sostitutivo sia operativo limitatamente ai contratti pubblici, con una attivazione possibile nel caso di un Durc non regolare per quel che concerne i soggetti che sono impiegati nell’esecuzione del contratto lavorativo.

Accordo anti-evasione tra Svizzera e Austria

Austria e Svizzera hanno siglato un importante accordo finalizzato a contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale. Stando a quanto ha precisato il segretario di stato alle questioni finanziarie internazionali, grazie a tale intesa “le persone domiciliate in Austria possono regolarizzare le loro relazioni bancarie in Svizzera, sia attraverso un’imposta supplementare unica, sia rivelando i loro conti”.

L’accordo prevede, nel dettaglio, che i contribuenti austriaci per poter regolarizzare la loro situazione potranno pagare un’imposta che sarà compresa tra un minimo del 15% e un massimo del 38% del capitale detenuto in Svizzera, conteggiato sulla base della durata della relazione bancaria nella Confederazione e dell’entità dello stesso patrimonio.

Anche le Entrate partecipano al progetto “Provaci ancora, Sam!”

Il titolo “Provaci ancora, Sam!” fa immediatamente pensare al film di Herbert Ross del 1972 e all’omonima opera teatrale di Woody Allen: si tratta, però, anche del nome che è stato affibbiato a un progetto molto interessante e dai risvolti fiscali importanti. In effetti, il piano in questione è stato predisposto e promosso nel minimo dettaglio dall’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, tanto da aver coinvolto altri attori, quali l’Ufficio Scolastico del Piemonte, il Comune di Torino e la nostra amministrazione finanziaria. In che modo l’Agenzia delle Entrate può partecipare in questo senso? Bisogna anzitutto spiegare che si tratta di un progetto che ha come obiettivo il recupero di tutti quegli studenti che hanno lasciato la scuola dell’obbligo. In pratica, si punta a ridimensionare l’annoso problema della dispersione scolastica, puntando su investimenti ben precisi, in primis la formazione e i percorsi da percorrere dal punto di vista extrascolastico.

Problemi IMU solo rinviati

Sull’applicazione dell’imposta municipale unica (IMU), i problemi da risolvere sarebbero ancora molti, e gli ultimi interventi da parte del governo – che ha limato alcuni elementi interpretativi, favorendo, ad esempio, il pagamento della prima rata dell’IMU 2012 mediante un dimezzamento della stessa, calcolata con le aliquote standard – non hanno fatto che andare a rinviare nel tempo l’emersione degli ostacoli dell’imposizione della tassa sulle case.

A dirlo è la Consulta Nazionale dei Caf che, durante un recente convegno a Roma, attraverso il presidente Valeriano Canepari, ha dichiarato che “c’è ancora un gran caos, continuano le incongruenze. Se dal punto di vista operativo si è trovata una soluzione per il pagamento dell’acconto di giugno, allo stato attuale i problemi sono rimandati a dicembre e con tempi ancora più stretti tra la definizione delle aliquote da parte del Governo, che si è dato tempo fino al 10 dicembre, e l’elaborazione e il pagamento della seconda rata la cui scadenza è fissata al 16 dicembre”.

Imu, le novità dei modelli F24 e F24 Accise

L’Imposta Municipale Unica è la protagonista assoluta delle ultime discussioni fiscali: la sua introduzione sta implicando un cambiamento piuttosto importante, vale a dire quello relativo all’utilizzo dei modelli per la compilazione. Tale novità riguarda nello specifico l’F24 classico e l’F24 Accise, quindi è opportuno approfondire nel dettaglio l’argomento per evitare qualsiasi tipo di errore. Anzitutto, nel nuovo F24 in questione lo schema prevede che non vi siano più le diciture Ici, ma ovviamente si fa riferimento alla sigla Imu. Allo stesso modo, non sarà presente la dicitura “Detrazione Ici abitazione principale”, sostituita con il più semplice termine “Detrazione”. C’è comunque da precisare che il vecchio modello può ancora essere sfruttato per il versamento, una possibilità che è stata messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate fino al prossimo 31 maggio.

IMU a rischio di incostituzionalità

L’IMU, la nuova imposta municipale unica, potrebbe essere incostituzionale. È quanto sta emergendo a mezzo stampa nel corso delle ultime ore, con il meccanismo di pagamento dell’imposta, come introdotto dal Senato, che potrebbe contrastare con quanto previsto dalla Costituzione, specialmente nella parte in cui si rinvia a un decreto successivo nel quale dovrà essere deliberata la modifica definitiva delle aliquote e delle detrazioni sull’abitazione principale, da effettuarsi entro la data del 10 dicembre 2012.

Ne ha parlato diffusamente negli ultimi giorni anche il magazine economico, finanziario e giuridico Italia Oggi, che ha esteso le proprie considerazione anche ai fabbricati rurali e ai terreni, per i quali le modifiche introdotte dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, e confluite nel maxi emendamento, prevedono altresì che sempre con il decreto del Consiglio dei Ministri vengano fissate le aliquote che possano garantire che il gettito complessivo dell’imposta municipale unica rurale non superi per il 2012 le stime effettuate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

I corsi sulla lotta all’evasione nelle province della Campania

È partito da appena due giorni l’interessante corso di formazione che la nostra amministrazione finanziaria ha voluto predisporre per contrastare nel migliore dei modi l’evasione fiscale: il riferimento deve andare necessariamente alla regione Campania, con diversi comuni coinvolti a vario titolo. In effetti, sono ben cinquantasette le municipalità locali che hanno sottoscritto un accordo fondamentale con l’Agenzia delle Entrate, in modo da essere sempre pronte nel segnalare e scambiare informazioni dal punto di vista tributario, in particolare le posizioni di quei cittadini che danno vita a comportamenti elusivi ed evasivi. Questi corsi sono stati pensati appositamente per perfezionare un’attività così strategica in un momento economico e finanziario tanto delicato.

Partite IVA – dati di febbraio 2012

Il Ministero dell’Economia ha fornito i dati relativi all’andamento delle partite IVA italiane. In particolare, il Dipartimento delle Finanze ha accertato l’apertura di 55.434 nuove iniziative IVA, con una invarianza sostanziale rispetto al precedente febbraio 2011 (- 0,64 punti percentuali) e un decremento piuttosto corposo rispetto al precedente gennaio 2012 (- 36,7 punti percentuali), comunque poco significativo considerata l’attuale tendenza a concentrare l’apertura di posizioni IVA all’inizio dell’anno.

Per quanto concerne la distribuzione per natura giuridica, viene confermata la forte preponderanza delle persone fisiche nell’apertura di partite IVA, con quota pari al 76,8%. Tra le altre forme giuridiche, invece, le società di capitali “conquistano” una fetta pari al 14,8%. Contrariamente a queste ultime, ad ogni modo, è l’andamento delle persone fisiche neo titolari di partita IVA a generare un soddisfacimento sostanziale, considerato il loro incremento nella misura di 4,6 punti percentuali, che permette di bilanciare la contrazione di aperture per altre forme societarie.

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