Irap e metalli preziosi: i chiarimenti delle Entrate

Da maggio all’attuale mese di novembre è passato parecchio tempo, eppure tutti questi giorni sono serviti alla nostra amministrazione finanziaria per rispondere a un’istanza presentata direttamente da Confindustria: nel dettaglio, le richieste di chiarimento degli industriali italiani (in questo caso, l’istanza è stata presentata dalla sezione di Arezzo) si sono riferite ai contratti di prestito per l’utilizzo di alcuni metalli preziosi e la relativa deducibilità fiscale, ovviamente in riferimento agli oneri che vengono corrisposti in tal senso. Il contratto di prestito da uso è un mezzo molto apprezzato nel nostro paese dagli operatori più importanti del settore, dunque non è un caso che si sia approfondito un argomento simile. Le somme versate all’istituto di credito per il prestito da uso del metallo prezioso devono essere strettamente collegate alla base imponibile, con una riduzione di tipo progressivo.

Modello F24: si potrà pagare anche imposta di registro, ipotecaria e bollo

Al fine di semplificare le procedure di pagamento, presto il modello F24 potrebbe diventare un vero e proprio modulo universale di versamento. Il “caro” modello dovrebbe infatti prevedere anche la possibilità di poter assolvere efficacemente al pagamento dell’imposta di registro, dell’imposta ipotecaria, dell’imposta di bollo, e anche dell’imposta comunale sull’incremento del valore degli immobili, semplificando di fatto i rapporti con il fisco.

Per licenziare questa nuova funzionalità del modello F24 occorrerà tuttavia attendere l’intesa concreta tra l’Agenzia delle Entrate e quella del Territorio. Un accordo che dovrà finalizzare alcuni aspetti pratici della trasformazione dell’F24 in modello universale, ma che non dovrebbe costituire grandi problemi o ostacoli all’implementazione di questo modello quale generale strumento di incasso tributario.

Gli ultimi aggiornamenti sul bonus ristrutturazioni

Il 2010 è stato un vero e proprio anno della consacrazione per il bonus ristrutturazioni, la celebre detrazione del 36% relativa all’Irpef: le richieste sono state numerose, circa mezzo milione, ma anche l’anno attualmente in corso si sta caratterizzando per un andamento tutto sommato positivo. Il risparmio sulle spese che vengono sostenute per ristrutturare appunto appartamenti ed edifici è piuttosto allettante e il successo può essere spiegato in questa maniera. Tra l’altro, lo sconto tributario in questione si ottiene attraverso le varie fatture relative ai costi pagati. Un’importante novità di quest’anno è rappresentata senza dubbio dalla minore burocrazia che andrà a coinvolgere i contribuenti. In effetti, il Decreto Sviluppo ha di fatto eliminato in maniera totale tutte le comunicazioni che devono essere inoltrare alla nostra amministrazione finanziaria proprio in relazione a tale beneficio fiscale.

Fisco, cresce dell’1,6% la raccolta da inizio anno

Secondo quanto ha affermato il Ministero dell’Economia in un comunicato dedicato, nei primi nove mesi dell’anno le entrate tributario hanno fatto segnare un incremento di 1,6 punti percentuali. Sempre stando ai dati ufficiali, infatti, tra il mese di gennaio e quello di settembre dell’anno in corso, le entrate tributarie sono giunte a quota 281.893 milioni di euro, con un incremento di 4.422 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

A far la parte del leone nell’aumento delle entrate tributarie sono state soprattutto le imposte indirette, che sono giunte a quota 132.570 milioni di euro, con un incremento in termini relativi di 3,6 punti percentuali, e in termini assoluti di 4.650 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio finanziario.

Immobili commerciali, la cedolare secca è esclusa

Gli immobili a destinazione commerciale sono rappresentati solitamente da negozi, bar, ristoranti, uffici, alberghi e magazzini: una domanda che ci si può porre in questo caso riguarda il comportamento da tenere in relazione alla cedolare secca, nel caso specifico in cui l’edificio in questione sia diventato di proprietà grazie a una eredità testamentaria. In effetti, anche questa ipotesi prevede un termine di versamento ben preciso per quel che concerne il rinnovo annuale e le possibilità di applicazione della stessa cedolare secca. In pratica, secondo quanto previsto dal Dpr 131 del 1986 (il “Testo Unico dell’Imposta di Registro”), l’imposta che si deve versare per la registrazione dei contratti di locazione e per l’affitto dei beni immobili, senza dimenticare le eventuali cessioni, risoluzioni e proroghe, va liquidata dalla parti contraenti entro trenta giorni di tempo, attraverso un apposito pagamento dell’importo presso chi è abilitato a questa riscossione.

Fisco, cambiano le regole per le prestazioni dei professionisti

La legge di stabilità per il 2012 ha apportato alcune novità piuttosto importanti in merito agli ordini professionali, le società tra professionisti, e le attività da essi esercitate. Tra le principali novità, che impatteranno anche in ambito fiscale, la pattuizione libera dei compensi per il professionista, e la possibilità di poter istituire una società tra liberi professionisti, avvicinando così l’ordinamento italiano verso altre esperienze internazionali.

Gli Ordini professionali dovranno inoltre essere riformati entro 12 mesi dall’entrata in vigore del d.l. 138/2011, e cioè entro il 13 agosto 2012. Tra i principali elementi cardine del rinnovamento degli Ordini, l’accesso libero alla professione, l’obbligo di formazione continua a carico del libero professionista, qualche modifica sul regime del tirocinio (che non potrà superare i 3 anni e potrà essere intrapreso anche durante il percorso universitario).

Scritture contabili: la novità degli strumenti tracciabili

L’articolo 14 della Legge di Stabilità per il 2012 contiene delle informazioni e delle novità preziose per quel che concerne la contabilità: in effetti, viene prevista la possibilità per quelle aziende che sono solite tenere una contabilità di tipo semplificato, ma anche per i lavoratori autonomi, di sostituire tali scritture con strumenti quali gli estratti conto delle banche, ma solamente nel caso in cui questi incassi e questi versamenti possano essere considerati “totalmente tracciabili”. Il riferimento non può che andare agli assegni circolari, ma anche alle ricevute che sono rilasciate dalle banche, ai bonifici delle stesse e persino alle carte di credito. Questo vuol dire che un normale estratto conto può sostituire in tutto e per tutto un aggiornamento dal punto di vista contabile, una semplificazione piuttosto evidente.

Scadenze fiscali, si avvicina l’appuntamento con il secondo acconto Irpef e Irap

Il 30 novembre scade il termine per poter pagare nei tempi dovuti il secondo acconto Irpef e Irap. Il versamento, che non è rateizzabile, è effettuabile come sempre attraverso il modello F24, valorizzando i campi relativi ai codici tributo 4034 per quanto concerne l’imposta sui redditi delle persone fisiche, e 3813 per quanto invece riguarda l’imposta sul reddito delle attività produttive.

Diverse sono le particolarità rispetto al primo acconto: su tutte, l’impossibilità di procedere alla rateizzazione di questo pagamento, e l’impossibilità di poter versare l’acconto entro 30 giorni, con la maggiorazione precedentemente prevista. Tale pagamento andrà poi scomputato dall’imposta sulle persone fisiche e da quella sulle attività produttive, come dovute in dichiarazione.

La Cassazione interviene sulle fatture fiscali false

Le fatture fiscali false dal punto di vista soggettivo, vale a dire quelle che si riferiscono a operazioni commerciali reali ma tra soggetti diversi, non comportano il reato di dichiarazione fraudolenta: a stabilirlo è stata la Corte di Cassazione con una sentenza che risale a tre giorni fa e che ha messo in luce una casistica ben precise. In effetti, quando si ha a che fare con cartelle di pagamento di questo tipo non si può provvedere a sequestrare i conti dell’imprenditore coinvolto, dato che i relativi importi non sono altro che dei normali costi che sono sostenuti dall’impresa. Di conseguenza, nessun soggetto dovrà rispondere di omessa dichiarazione, ma sarà sempre necessario dimostrare che gli stessi costi non oltrepassano il limite di punibilità per quel che concerne l’evasione fiscale (tale soglia è stata fissata in 77.468,53 euro).

Redditometro, ecco il software per calcolare il tenore di vita

L’Agenzia delle Entrate renderà disponibile un programma telematico per poter calcolare il proprio tenore di vita. A dirlo è Bonfiglio Mariotti, presidente della Assosoftware, in relazione all’introduzione del c.d. Redditometro, e dei meccanismi che saranno messi a disposizione dei cittadini per poter cercare di prevedere quale sarà il tenore di vita percepito dal Fisco, e la sua corrispondenza sull’effettivo reddito percepito.

“Ormai è ufficiale” – ha affermato Mariotti pochi giorni fa – “l’Agenzia delle Entrate renderà disponibile, nei primi mesi del prossimo anno, uno specifico software predisposto per un utilizzo personale da parte del contribuente, che permetterà a questi di verificare la propria posizione di rischio rispetto ad un accertamento basato sul tenore di vita”.

Pensioni: le variazioni dei tassi per la cessione del quinto

Come è noto, il primo provvedimento di Mario Draghi come presidente della Banca Centrale Europea è consistito nel tagliare di venticinque punti base il valore del tasso ufficiale di riferimento, il cosiddetto Tur: le conseguenze cominciano a farsi sentire nel nostro paese a livello di alcuni adempimenti classici. In particolare, bisogna sottolineare come siano diversi i tassi di riferimento che vanno necessariamente applicati ai prestiti con la cessione del quinto della pensione. Il riferimento in questo caso va all’articolo 7 della convenzione firmata dall’Inps per la concessione di prodotti di finanziamenti ai pensionati. Nello specifico, le variazioni dei tassi sono presto dette: anzitutto, i prestiti in questione con un valore inferiore ai cinquemila euro beneficeranno di una riduzione dall’8,20% al 7,95%, mentre quei prestiti con un valore superiore ai già citati cinquemila euro potranno contare su un taglio dal 7,30% al 7,05%.

Tasse, approfondiamo quella sulle vincite

Già ribattezzata come “tassa sulla fortuna”, la nuova tassa sulle vincite oltre 500 euro (concretizzatasi in un prelevamento aggiuntivo di 6 punti percentuali) sta già facendo discutere. Ma cerchiamo di vederci più chiaro, e comprendiamo in che modo, nel dettaglio, andrà ad operare questa nuova imposizione da parte dello Stato.

Innanzitutto, evidenziamo come la nuova tassa sulla fortuna sarà operativa già a partire dal 1 gennaio 2012, e andrà a riguardare tutte le vincite superiori ai 500 euro. Il prelievo aggiuntivo del 6% – confermato anche negli ultimi giorni dal direttore generale dei Monopoli di Stato, Raffaele Ferrara – potrebbe quindi incrementare ulteriormente la raccolta del settore, che già oggi riesce a contribuire alle casse statali per oltre 71 miliardi di euro.

Posta elettronica certificata: le novità del processo civile

Mancano appena due settimane al termine fondamentale fissato per la posta elettronica certificata (Pec) e le novità da spiegare e analizzare sono davvero tantissime: in particolare, il maxi-emendamento che il governo ha posto come suo ultimo atto alla Legge di Stabilità presenta delle disposizioni molto interessanti da questo punto di vista, con dei riferimenti ben precisi a cosa bisognerà fare nell’ambito del processo civile. In effetti, una modifica rilevante è quella relativa al codice di procedura civile. Nel dettaglio, l’articolo 125 del codice in questione (“Contenuto e sottoscrizione degli atti di parte”) ha visto sostituita la propria precisione in merito al bisogno che il difensore indichi in questi stessi atti qual è il suo indirizzo di posta elettronica certificata, oltre al numero di fax; in pratica, quest’ultimo scompare del tutto, mentre per la pec si precisa che il medesimo soggetto ha il compito di indicarla nel dettaglio e di comunicare ciò al proprio ordine di appartenenza.

Previdenza, ok alla riforma per i giornalisti

I Ministeri competenti hanno approvato la riforma del sistema previdenziale dei giornalisti. Una riforma che vede il proprio punto fondamentale nell’incremento dell’aliquota contributiva percepita per l’assicurazione di invalidità, di vecchiaia e superstiti, a carico del datore di lavoro, e alla concessione di sgravi contributivi per tutti quegli editori che decidono nuove assunzioni.

A quanto sopra, va ad aggiungersi un altro aspetto che era particolarmente atteso: l’incremento dell’età pensionabile delle donne giornaliste, in maniera certamente graduale, e confermata dal comunicato dell’Istituto Nazionale per la Previdenza dei Giornalisti (INPGI) sul proprio sito web (www.inpgi.it) da parte del numero 1 Andrea Camporese.