Quanto costa pagare l’IMU

Considerando che l’unico veicolo utile per poter pagare l’IMU è il noto modello F24, vien facile pensare che poste, banche e altri intermediari, abbiano scelto di lucrare sul business legato alle modalità di versamento dell’imposta municipale unica.

Secondo quanto risulta a Italia Oggi, in particolare, dover pagare pochi euro di Imu potrebbe rappresentare una vera e proprio beffa. La ragione sta nel fatto che per compilare il modello F24 senza errori, molti contribuenti si rivolgono a centri di assistenza fiscale e consulenti abilitati, con esborso anche fino a 15 – 20 euro. In altri termini, sottolinea il quotidiano, il pagamento dell’F24 per l’IMU può costare addirittura di più dell’acconto della prima rata.

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Scade oggi il nuovo termine mensile degli elenchi Intrastat

Per gli operatori intracomunitari che hanno un obbligo di presentazione mensile dei loro riepiloghi il tempo è scaduto: la giornata odierna rappresenta infatti la scadenza relativa alla presentazione in formato elettronico degli elenchi che riassumono le vendite, gli acquisti e le prestazioni di servizi di tipo intracomunitario dello scorso mese di maggio. Queste operazioni non sono altro che quelle che scaturiscono da atti a titolo oneroso, dalla proprietà di determinati beni e anche di diritti reali di godimento, dopo che sono stati spediti o trasportati da uno stato comunitario all’altro e con il cedente che rappresenta il soggetto passivo di imposta. Ebbene, come bisogna procedere in tal senso?

Aperture partite IVA – dati aprile 2012

Nel corso del mese di aprile le nuove partite IVA aperte hanno subito un calo del 3 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno, e del 26 per cento rispetto al mese di marzo. In particolare, ad aver subito un vero e proprio crollo su base annua sarebbero le nuove partite IVA aperte nel settore delle attività immobiliari (con un passo indietro del 28 per cento), nella fornitura di acqua, di reti fognarie e della gestione dei rifiuti (- 41 per cento). Particolarmente grave anche la contrazione delle nuove partite IVA nel settore delle manifatture (- 7,50 punti percentuali).

Ma non solo. I dati aggregati mostrano significative flessioni del 50% nei derivati del petrolio e negli autoveicoli, cali del 22 per cento nella fabbricazione dei prodotti in metallo e del 35 per cento nell’elettronica domestica. In flessione anche le attività finanziarie e assicurative (- 23 per cento rispetto a marzo, – 10,4 per cento rispetto ad aprile dello scorso anno).

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Inail: ultimi due giorni per le richieste degli incentivi

Manca davvero pochissimo per le richieste degli incentivi all’Inail riguardo la sicurezza sul posto di lavoro: in effetti, c’è tempo soltanto fino a domani per tutte quelle imprese che sono interessate ai fini dell’autenticazione a cui si sta facendo riferimento, la quale ritornerà utile per quel che riguarda la presentazione dell’istanza nei giorni e negli orari che sono stati fissati dal calendario. In questo caso, bisogna sottolineare soprattutto come l’invio delle domande all’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro consti di tre fasi ben distinte, tutte comunque importanti per agevolare e velocizzare le operazioni che si svolgeranno i prossimi 26,27 e 28 giugno. Questo vuol dire che l’obiettivo principale è la piena riuscita dell’operazione.

E-commerce, scarsa informazione sui diritti dei consumatori

Anche se l’e-commerce, il commercio elettronico, sta crescendo con ritmi esponenziali, la conoscenza dei diritti sugli acquisti online è molto scarsa, anche e soprattutto sul territorio nazionale. Secondo quanto afferma una ricerca pubblicata in occasione del Vertice 2012 dei consumatori, infatti, lo scorso anno i consumatori pur ricorrendo in maniera crescente al commercio elettronico, non avrebbero coperto in maniera significativa il gap di conoscenze in materia di diritti e di tutele.

La ricerca, per il secondo anno consecutivo dopo l’autunno del 2009, infatti, ha mostrato miglioramenti in diversi Paesi dell’Unione europea, che non sono tuttavia stati in grado di cancellare la ricca platea di conusmatori che continuano a non conoscere i loro diritti, alimentando – loro mal grado – una situazione di evidente debolezza.

Circolare dell’Inps per i dipendenti delle imprese di credito

L’Inps è intervenuto per chiarire alcuni dettagli relativi al fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione, della riconversione e della riqualificazione professionale dei dipendenti dalle imprese di credito: nel dettaglio, uno dei principali riferimenti è stato quello all’assegno di tipo emergenziale destinato ai lavoratori licenziati. In pratica, questa circolare non è altro che il seguito di un messaggio pubblicato nell’estate del 2010, con le istruzioni operative e urgenti per quel che concerne quel periodo. Anzitutto, ci sono diversi aspetti normativi da tenere in debita considerazione. In effetti, il Decreto Interministeriale 51635 del 2010 ha modificato la precedente disciplina relativa all’istituzione di questo fondo di solidarietà, in particolare attraverso la fondamentale aggiunta di un articolo dedicato alla cosiddetta “sezione emergenziale”.

Detrazioni 36% dichiarazione IRPEF 2012

L’Agenzia delle Entrate ha formulato alcuni interessanti chiarimenti in materia di detrazioni in sede di dichiarazioni IRPEF. Tra le principali delucidazioni delle Entrate, figurano numerose specificazioni in tema di detrazioni al 36%. Cerchiamo di analizzare singolarmente gli inviti e le interpretazioni dell’Agenzia, al fine di chiarire i principali dubbi sul settore.

Innanzitutto, le Entrate specificano che per i lavori iniziati nel 2011, le detrazioni spettano anche in caso di omissione delle comunicazioni preventive al Centro Operativo di Pescara, purchè nel modello di dichiarazione 730/2012 o Unico PF 2012 siano indicati i dati richiesti e che sia conservata la relativa documentazione. Con decorrenza dal 1 gennaio 2011, inoltre, non è più obbligatoria la specifica indicazione della manodopera.

Detrazione spese mediche

Come noto, una delle principali voci relative alle detrazioni in sede di dichiarazione dei redditi ai fini dell’imposizione IRPEF, è relativa alle spese sanitarie. Ma quanto e cosa è possibile scaricare? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su questo tema, cercando di eliminare le nubi interpretative su dispositivi medici, spese di riabilitazione, spese per palestre e ancora acquisto di macchine a ultrasuoni.

Iniziamo con il segnalare che i dispositivi medici acquistati in erboristeria sono ammessi in detrazione, contrariamente a quanto ipotizzato superficialmente: nella normativa di riferimento non vi è infatti una richiesta esplicita della qualifica del soggetto cedente. Di conseguenza è possibile scaricare i dispositivi medici anche se acquistati in centri quali, ad esempio, le erboristerie.

F23: istituiti i codici ente e tributo per le attività criminose

La Direzione Investigativa Antimafia (meglio nota con la sigla Dia) e le giunte comunali sono i soggetti che hanno l’obbligo di mettere in luce ed accertare tutte quelle violazioni che sono compiute in merito ad alcune attività criminose; entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che a loro si chiede di contrastare e prevenire l’uso del sistema finanziario al solo scopo di riciclare i proventi delle attività relative al crimine, ma anche al finanziamento del terrorismo. Questo vuol dire che occorre anche rendere conformi gli impianti che si trovano all’interno degli edifici alla normativa attualmente prevista. Proprio per questo motivo, la nostra amministrazione finanziaria ha voluto rendere molto più semplice la rendicontazione di tutte le sanzioni che si verificano dal punto di vista amministrativo e che sono di conseguenza irrogate in tal senso.

IMU immobili esteri, i chiarimenti delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha ritenuto opportuno tornare ancora in merito all’imposta municipale unica (IMU) sugli immobili esteri, di cui all’art. 13 del d.l. 201/2011. In particolare, l’Agenzia ha indicato in maniera univoca in che modo assumere in considerazione la base imponibile sulla quale calcolare l’aliquota IMU, e in che modo identificare in maniera più trasparente l’entità da assoggettare a imposizione.

Innanzitutto, la base imponibile principale dovrà essere relativa al costo dell’immobile, ovvero il valore dello stesso, considerato pari all’importo risultante dall’atto di acquisto, o – in mancanza – dai contratti e, in via subordinata, pari al valore di mercato dell’immobile, come rilevabile al termine di ciascun anno solare o al termine del possesso del bene.

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I chiarimenti fondamentali sulla base imponibile Irap

La circolare 26/E che la nostra amministrazione finanziaria ha provveduto a pubblicare nel corso della giornata di ieri ha avuto il merito di chiarire diversi aspetti per quel che riguarda la base imponibile dell’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive). Si tratta di una sorta di integrazione di quanto già deciso nel corso del 2009; in pratica, questa stessa base imponibile viene ottenuta sottraendo il valore della produzione e i suoi costi effettivi, come previsto appunto dal codice civile, più precisamente dall’articolo 2425. Il documento dell’Agenzia delle Entrate si è reso necessario per evitare una applicazione troppo rigida delle voci normative. Anzitutto, è stato precisato come dedurre dalla base Irap il maggior valore fiscale di un bene materiale rispetto a quello di tipo civilistico. Che cosa può accadere nello specifico?

Acconti IMU città per città

La scadenza con il pagamento della prima rata d’acconto dell’imposta municipale unica (IMU) è oramai alle spalle, sebbene i ritardatari abbiano la possibilità di poter provvedere spontaneamente alla regolarizzazione della posizione fiscale per ancora qualche tempo senza dover sborsare sanzioni eccessivamente penalizzanti.

Ma come è andato il pagamento dell’acconto? In quali città l’imposta produrrà effetti maggiormente negativi? Secondo quanto afferma una recentissima ricerca condotta dall’Osservatorio dell’Uil, l’imposta dovrebbe pesare circa 862 euro tra prima e seconda casa (142 euro e 720 euro), con punte di oltre 2.500 euro. L’acconto medio è stato pari a 365 euro (44 euro per la prima casa e 321 euro per la seconda).

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Cinque per mille 2012: gli elenchi dei ritardatari

Il sito web ufficiale della nostra amministrazione finanziaria ha già accolto il primo inventario relativo a coloro che sono i beneficiari del cinque per mille di quest’anno: si tratta, nello specifico, dell’elenco dei soggetti che si sono iscritti oltre il tempo massimo consentito in questo caso, ma che hanno potuto anche sfruttare una opportunità interessante, vale a dire quella della cosiddetta rimessione in bonis, prevista espressamente dal decreto sulle semplificazioni fiscali. Si sta parlando di tre liste, suddivise in base alla presenza di enti di volontariato, di associazioni sportive dilettantistiche e di enti della ricerca scientifica del Ministero dell’Istruzione. Un elemento imprescindibile, comunque, è quello del possesso dei requisiti di accesso al momento della scadenza naturale della domanda per l’ammissione.

Non è reato acquistare orologi falsi

Acquistare un orologio falso non è reato. Ciò non equivale, ovviamente, ad affermare che il comportamento di coloro che comprano un Rolex contraffatto non sia ugualmente perseguibile di sanzione amministrativa. Almeno in Italia, tuttavia, l’acquisto sopra ricordato provoca unicamente una sanzione amministrativa, senza possibilità di riconduzione all’interno del recinto penale.

A dirlo è una recente sentenza delle Sezioni unite penali della Cassazione (22225/12), pubblicata l’8 giugno, secondo cui chi compra merce contraffatta rischia solamente la già ricordata sanzione amministrativa, anche se – alla luce del diritto comunitario – non è certamente raro trovare opinioni contrastanti. Tuttavia, la mancata previsione come fattispecie di reato per comportamenti che ai sensi della normativa Ue si sarebbero dovuti considerare come penalmente illeciti, può al massimo portare un inadempimento dell’Italia rispetto agli obblighi di fonte europea.