Tarsu, i garage condominiali sono esclusi dalla tassazione

Una delle situazioni più particolari che si può presentare in relazione alla Tarsu è quella del garage condominiale: come è noto, la Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani ha subito notevoli modifiche dal 1993 ad oggi e viene applicata dai comuni in base al costo complessivo del servizio di raccolta e dello smaltimento dei rifiuti stessi. In particolare, il parametro è rappresentato dalla superficie dei locali di abitazione e di quelle attività in cui i diversi rifiuti possono avere origine. Che cosa succede quando si abita in un condominio che presenta appunto un garage con posti macchina sfruttato come proprietà comune indivisa? A chi spetta il pagamento? Un garage di questo tipo rappresenta una delle componenti essenziali degli atti di proprietà dei condomini: a prescindere dal fatto che vi sia una assegnazione o meno, diversi comuni del nostro paese sono soliti applicare l’imposta in questione.

Tassazione capitali svizzeri, l’esempio di Germania e Regno Unito

Mentre in Italia ancora si discutono eventuali integrazioni alla bozza che permetterà di poter tassare i capitali detenuti in Svizzera, una linea guida in materia è offerta senza dubbio dagli esempi di Germania e Regno Unito, che con il Paese elvetico hanno già stipulato dei Trattati ad hoc per disciplinare la materia.

Entrambi i Trattati entreranno in vigore a partire dal 2013, consentendo in tal modo ai Parlamenti locali di ratificare gli accordi. Sostanzialmente simili i contenuti, visto e considerato che sia i redditi finanziari degli investitori tedeschi, sia i redditi finanziari degli investitori inglesi, che detengono patrimoni non dichiarati in Svizzera, saranno assoggettata a una ritenuta alla fonte da parte delle stesse banche svizzere. Solamente per il primo anno, verrà inoltre applicata una ritenuta una tantum sui patrimoni. L’alternativa è di indubbia convenienza: l’investitore potrà denunciare sé stesso mediante autodichiarazione, confermando quali redditi sono stati prodotti grazie ai capitali investiti in Svizzera, ed evitando così delle sanzioni più pesanti.

Nuovo intervento della Cassazione sulle cartelle “mute”

La disciplina delle cosiddette cartelle esattoriali “mute” dura ormai da diverso tempo: come è noto, si tratta di quelle cartelle che sono state emesse prima di una determinata data e che sono prive dell’indicazione del responsabile del procedimento. L’ultimo chiarimento è giunto direttamente dalla Corte di Cassazione, la quale pochi giorni fa ha spiegato come l’unica opposizione da realizzare attraverso questo strumento sia quella relativa all’esecuzione dell’articolo 615 del codice di procedura civile (“Forma dell’opposizione”), ma soltanto nel caso in cui la somma di denaro coinvolta è stata già iscritta a ruolo. La pronuncia dei giudici di Piazza Cavour si è resa necessaria alla luce del ricorso di un contribuente, il quale si era opposto a delle cartelle mute che erano state notificate nello specifico da Equitalia.

Tasse automobilistiche, si avvicina la scadenza

Il 31 ottobre è una giornata piuttosto importante per quanto concerne il pagamento delle tasse automobilistiche. In tale data, infatti, scade il termine entro il quale i proprietari di autovetture ed autoveicoli devono procedere al pagamento della tassa per autovetture ed autoveicoli, con precedente periodo di validità scaduto alla fine del mese di settembre.

L’adempimento, attraverso pagamento della tassa dovuta, può essere effettuato presso tutte le delegazioni Aci, presso le agenzie di pratiche auto, e ovviamente presso tutti i tabaccai, compilando le schede distinte in “A” per le autovetture e gli autoveicoli ad uso promiscuo soggetti al pagamento della tassa in misura piena, e in “B” per quanto invece concerne le autovetture e gli autoveicoli che beneficiano di un particolare trattamento fiscale.

Unico 2012: il credito per le attività di ricerca e sviluppo

È già tempo di pensare alle comunicazioni relative al modello Unico per il 2012: più precisamente, il riferimento deve andare al credito d’imposta per tutti quegli investimenti che vengono realizzati per le attività di ricerca e sviluppo, come previsto espressamente dal Decreto Ministeriale del 4 marzo 2011 (“Strumenti di misura e metodi di controllo metrologico”). C’è una specifica risoluzione della nostra amministrazione finanziaria che parla di tutto questo, vale a dire la 100/E: in base a quanto disposto da tale documento, infatti, vi sono delle precise modalità di utilizzo del credito stesso, oltre a quelle che sono le linee guida per la dichiarazione dei redditi da compilare il prossimo anno. Il beneficio in questione è destinato a quelle aziende che sono state escluse a causa dell’esaurimento dei fondi per il cosiddetto Bonus Ricerca, con un credito pari al 10% relativo a investimenti per attività poste in essere in una data precedente al 29 novembre del 2008.

Scadenze fiscali, gli appuntamenti del 25 ottobre 2011

Martedì 25 ottobre 2011 è giornata di scadenza su numerosi fronti. Iniziamo con il ricordare che in tale data i contribuenti che hanno rilevato degli errori o delle emissioni sui modelli 730, tali che la correzione sia in grado di determinare maggiori rimborsi di imposta o minori debiti di tributo, potranno procedere entro tale data alla consegna diretta del modello 730 Integrativo, attraverso i professionisti abilitati o attraverso i centri di assistenza fiscale.

Sul fronte della cassa integrazione guadagni, le aziende interessate alla procedura di integrazione devono procedere alla presentazione della richiesta di autorizzazione al trattamento CIG per la sospensione o per la riduzione dell’attività lavorativa intervenuta nel mese precedente.

Superbollo auto, ecco i codici tributo per l’F24

Il superbollo auto è una delle discussioni fiscali più accese del nostro paese in questi ultimi giorni: si tratta di una imposta di proprietà molto particolare, la quale va a colpire anche coloro che hanno provveduto a vendere la propria vettura potente lo scorso mese di luglio, comunque per il momento vi sono delle disposizioni ben precise per il relativo pagamento. In effetti, l’Agenzia delle Entrate ha predisposto degli appositi codici tributo per la compilazione del modello F24, quindi è bene fare un po’ di chiarezza da questo punto di vista. Anzitutto, uno dei codici più importanti è sicuramente il 3364, il quale deve essere sfruttato all’interno del documento appena citato, più precisamente quello che fa riferimento ai pagamenti con elementi identificativi.

Evasione fiscale, giustificabile per il 55% dei “ricchi”

Una ricerca compiuta da FareFuturo riporta alcuni dati piuttosto deludenti in merito al livello di moralità normativa e di correttezza fiscale da parte dei contribuenti italiani, evidentemente sfiancati dalla pressione fiscale record che viene percepita all’interno della Penisola, e scoraggiati dal non riuscire a vedere un bagliore di cambiamento nell’attuale scenario di crisi economico finanziaria, che ha prodotto i suoi effetti ancor più negativi sul nostro Paese.

La ricerca sostiene infatti che il 55% del campione che ha dichiarato di percepire un reddito di oltre 100 mila euro l’anno, avrebbe affermato che l’evasione fiscale sarebbe sempre giustificabile. Una percentuale che scende se i redditi sono minori (e, di conseguenza, anche la pressione fiscale si consolida su proporzioni più basse), rimanendo tuttavia sempre al di sopra dei livelli di guardia.

Modello 770 tardivo, c’è tempo fino al 21 novembre

A tutto c’è rimedio, un’affermazione valida in molti campi e più che mai in quello fiscale: la frase, poi, è più che mai azzeccata per il modello 770 relativo a quest’anno, sia la versione ordinaria che quella semplificata, tanto che l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dei sostituti d’imposta un termine per provvedere alla dichiarazione tardiva. C’è infatti tempo fino al prossimo 21 novembre per tutti coloro che non hanno rispettato la scadenza di agosto. Ovviamente, come accade normalmente in questi casi, sarà necessario versare anche una sanzione pecuniaria in misura ridotta. La data in questione è fondamentale e chiunque non dovesse rispettarla si renderà responsabile di una vera e propria omissione. Un mese di tempo, comunque, dovrebbe essere sufficiente per porre in essere questo ravvedimento operoso, a patto che non siano già cominciate delle ispezioni o indagini sull’azienda.

Controlli fiscali, al via quelli sul condono 2002

Sono finalmente partiti i controlli dell’Agenzia delle Entrate sui contribuenti che avevano aderito a suo tempo (2002) al condono fiscale, e non sono in regola con le rate concordate nello stesso. Controlli preannunciati da tempo, e che dovrebbero permettere al governo di poter rispettare almeno in buona parte le proprie stime relative alle entrate ottenibili mediante il rispetto di quanto stabilito nel “lontano” condono 2002.

Più precisamente, l’obiettivo del governo è quello di recuperare circa 4 miliardi di euro dalla riscossione forzata delle rate che non sono state correttamente versate dai contribuenti che si erano impegnati, attraverso il condono fiscale sull’imposta sul valore aggiunto datata 2002, a procedere nel pagamento rateale delle imposte evase .

Contabilità: nuove regole per Ias e benefit pensionistici

È tempo di novità per gli International Accounting Standards, i principi contabili internazionali: in particolare, le norme di base cambieranno in relazione a quanto si dovrà indicare nel bilancio per quel che concerne il Trattamento di Fine Rapporto. Nello specifico, le modifiche in questione diventeranno pienamente operative fra due anni, anche se l’adeguamento non potrà aspettare tanto e comincerà sin da subito, con degli opportuni confronti tra gli effetti fiscali. In pratica, le prime valutazioni contabili dovranno partire il prossimo 1° gennaio, quindi l’appuntamento è più vicino che mai. Le novità si rivolgono ovviamente a quelle aziende che sono solite adottare gli Ias, più precisamente lo standard 19, introdotto nel 1993 e appositamente pensato per i benefici pensionistici: si tratta di un vero e proprio restyling, una revisione della rendicontazione dei benefici che vengono concessi nei confronti dei lavoratori e di cui già si parlava da almeno tre anni a questa parte.

IRPEF

Addizionale Irpef, taglio netto nella provincia di Bolzano

La provincia autonoma di Bolzano apporta una gradita novità in merito alle imposte sui redditi delle persone fisiche. La Giunta della provincia ha infatti deliberato l’azzeramento dell’addizionale IRPEF per tutti quei redditi che non superano i 15 mila euro. Un provvedimento che – a detta della Giunta – va ad inserirsi in quella serie di manovre predisposte per agevolare i redditi più bassi, e che va ad aggiungersi alle detrazioni e agli ulteriori azzeramenti previsti nell’ipotesi di dichiarante con figli a carico.

La novità principale, emersa in sede di ultime discussioni, è stata relativa all’incremento della soglia di azzeramento, che è stata portata dai precedenti 12.500 euro agli attuali 15.000 euro. Un innalzamento che potrà interessare, con beneficio, una crescente fetta di popolazione della provincia autonoma di Bolzano, che potrà in tal modo alleviare i propri portafogli dalla presenza di gravose addizionali sulle proprie imposte da reddito.

Cassazione: il credito Irap merita il privilegio di riscossione

Uno dei crediti più importanti a livello fiscale è sicuramente quello che vanta lo Stato in relazione all’Irap non versata: come ha riconosciuto la Corte di Cassazione, infatti, si tratta di un vero e proprio privilegio, il quale deve essere soddisfatto in maniera tempestiva, anche prima degli altri crediti. La pronuncia di Piazza Cavour si era resa necessaria dopo che un tribunale toscano aveva deciso di non consentire la riscossione del privilegio a un agente di riscossione. Il principio in questione viene citato dal nostro codice civile, più precisamente dall’articolo 2752: secondo quest’ultimo, infatti, i crediti per contributi diretti dello Stato, per l’Imposta sul Valore Aggiunto e per i tributi degli enti locali godono di un privilegio generale.

Scadenze fiscali, tutti gli appuntamenti del 17 ottobre

Il 17 ottobre è data molto importante per le scadenze fiscali. Cerchiamo di fare brevemente l’elenco di tutti i principali appuntamenti che coinvolgono i contribuenti. Iniziamo dai soggetti obbligati al versamento delle accise, che dovranno procedere al pagamento su quelle relative ai prodotti immessi in consumo nel mese precedente, attraverso il versamento con apposito modello F24.

Sempre il 17 ottobre è inoltre il termine per pagare, da parte dei sostituti d’imposta, le rate inerenti all’addizionale comunale Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti e ai pensionati sulle competenze dello scorso mese. Tutti gli artigiani e i commercianti che hanno deciso di optare per il pagamento rateale della contribuzione INPS dovranno inoltre pagare la rata relativa al periodo concordato.