Il mese di aprile del prossimo anno potrebbe rappresentare la nuova scadenza del cosiddetto spesometro: si tratta, a conti fatti, di un vero e proprio rinvio, visto che il termine naturale era stato fissato a ottobre, ma vi saranno con tutta probabilità altri sei mesi per provvedere alla comunicazioni delle operazioni di ammontare superiore ai 25mila euro, ovviamente quelle poste in essere nel corso del 2010. L’indiscrezione è stata rivelata dal Sole 24 Ore, ma cerchiamo di capire i motivi di una scelta simile. Tutto è nato dalle critiche e dagli allarmi lanciati da Assosoftware; l’associazione aveva alzato la voce a giugno, spiegando come la procedura presentasse fin troppi punti critici, tanto che la completa automatizzazione potrebbe diventare un serio rischio per tutte le imprese coinvolte.
gianni
Ristrutturazioni edilizie: le novità sulle detrazioni residue
Che cosa succede nel caso di una cessione immobiliare e di una detrazione fiscale ancora da sfruttare per quel che riguarda una ristrutturazione? Questa casistica viene contemplata dalla recente manovra di Ferragosto: nello specifico, la residua detrazione dell’Irpef potrà seguire due percorsi, l’utilizzo da parte del venditore stesso o il trasferimento all’acquirente. L’articolo in questione del testo è andato dunque a rimodellare gli interventi di recupero edilizio che finora erano vigenti nel nostro paese. Un’altra legge a cui fare riferimento è ovviamente la 449 del 1997, quella che ha introdotto appunto la detrazione tributaria per le spese di ristrutturazione; finora ci si è sempre comportati in una certa maniera, vale a dire rispettando un limite di spesa (77.468 euro) e sfruttando la soluzione della rate annuali fino a un massimo di dieci.
Dogane: le novità relative ai beni in deposito
La giornata odierna sarà fondamentale e innovativa per quel che concerne i principali adempimenti doganali: in particolare, da oggi entreranno in vigore le modifiche relative ai beni in deposito, con delle garanzie nuove di zecca che occorre conoscere nel dettaglio. Come ha precisato la stessa Agenzia delle Dogane di recente, bisogna prestare la massima attenzione alla disciplina del deposito Iva che è intervenuta in maniera prepotente, rendendo ufficiali le nuove procedure e provvedendo a formalizzare le disposizioni. Il riferimento non può che andare al cosiddetto Decreto Sviluppo (per la precisione si tratta del Decreto Legge 70 del 2011), il quale ha trasformato di fatto le leggi in vigore fino a questo momento in materia: il deposito Iva viene disciplinato infatti dalla Legge 427 del 1993, sia per quel che concerne i beni nazionali che quelli comunitari, in particolare quelli che non devono essere venduti al minuto.
Contribuenti minimi: la rivoluzione del Decreto 98/2011
Il termine “rivoluzione” può essere considerato forse troppo forte e più adatto a un accadimento storico, ma in questo caso sembra il più appropriato: in effetti, non si può parlare d’altro in riferimento ai contribuenti minimi e alle modifiche che ha subito il loro regime. Nel dettaglio, le varie agevolazioni sono state profondamente trasformate dal dettato di una legge, il Decreto 98 del 2011, la manovra correttiva che è stata approvata lo scorso mese di luglio. La novità più evidente riguarda l’aumento di questi contribuenti, visto che non vi saranno più due bensì tre categorie specifiche. Cerchiamo di capire, dunque, la situazione precedente e quella che si sta prospettando ora.
Fatturazione Iva: l’importanza delle date di consegna
L’Imposta sul Valore Aggiunto e le relative fatture sono un tema di attualità molto stringente: l’aumento dell’aliquota fiscale stabilito dalla manovra finanziaria, oltre alla caccia a quegli evasori fiscali che non rilasciano scontrini e ricevute impongono delle precisazioni proprio da questo punto di vista. Le fatture che vengono rilasciate in questi giorni e che presentano un’Iva al 20% non hanno bisogno di una nuova emissione. In effetti, la nuova aliquota del 21% non è ancora entrata realmente in vigore e fino a quel momento la merce che viene consegnata beneficia dell’imposizione tributaria normale. Bisogna prestare comunque la massima attenzione e comportarsi in maniera adeguata. Ad esempio, come prevede espressamente il Dpr 633 del 1972 (il cosiddetto “Decreto Iva”), nell’ipotesi di una fattura emessa in maniera anticipata rispetto alla consegna del bene, allora l’operazione in questione viene considerata come posta in essere alla data della fattura.
F24: istruzioni per il credito d’imposta sulla ricerca
I crediti d’imposta relativi al finanziamento di progetti di ricerca beneficiano finalmente di istruzioni e modalità operative ben dettagliate: queste ultime sono state infatti destinate a quelle aziende e a quelle imprese che hanno scelto di sfruttare questo meccanismo fiscale, previsto espressamente dal Decreto Legge 70 del 2011 (il cosiddetto “Decreto Sviluppo”). Che cosa viene previsto nello specifico? I finanziamenti in questione serviranno a fornire il supporto economico necessario per porre in essere ricerche scientifiche e non insieme alle università e agli enti pubblici che sono attivi in questo settore. Il credito, per l’appunto, può essere ottenuto attraverso una apposita compensazione nel modello F24, le cui modalità sono descritte per filo e per segno in un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Cassazione: due sentenze sulle truffe all’Inps
Le frodi all’Inps non sono certo una novità, ma la Corte di Cassazione ha deciso di porre un freno a questo fenomeno: due recenti pronunce dei giudici di Piazza Cavour hanno infatti messo in luce la disciplina da seguire in questi casi. Nello specifico, per parlare di truffa vera e propria e non di evasione fiscale basta che il sostituto d’imposta faccia commettere un errore all’ente di previdenza sociale. Inoltre, dettaglio di certo non trascurabile, nel caso di amministratori di fatto che si rendono protagonisti di simili vicende, la responsabilità appartiene anche ad essi.
Breve riepilogo sugli aumenti delle addizionali dell’Irpef
Ci sono degli aggiornamenti importanti che bisogna tenere bene in mente per quel che concerne le addizionali regionali dell’Irpef: nello specifico, le novità riguardano il prossimo anno, nel quale si provvederà a un apposito sblocco delle stesse. Ogni singola regione, quindi, potrà decidere di adottare un testo normativo, in modo da innalzare la quota minima di addizionali: questo vuol dire che la base, pari allo 0,9%, potrà salire di altro mezzo punto percentuale, per un’aliquota complessiva dell’1,4%. Ma non è tutto, visto che le innovazioni andranno a riguardare anche i prossimi anni.
Modello Unico: gli appuntamenti di settembre
L’agenda dei contribuenti che dovranno avere a che fare con il modello Unico è piena zeppa di appuntamenti fondamentali e improrogabili: il prossimo 16 settembre, ad esempio, sarà necessario saldare la quarta rata fiscale, con tanto della zavorra degli interessi (4% per la precisione), un adempimento che viene richiesto a coloro che hanno posto in essere il primo pagamento entro gli scorsi 16 giugno oppure 16 luglio. In pratica, non si tratta altro che del saldo relativo al periodo d’imposta del 2010. Appare scontato precisare, poi, che, nel caso di una sottoposizione al regime dell’Iva anche la quarta rata d’imposta dovrà essere prontamente saldata rispettando questa scadenza.
Imposta sugli intrattenimenti, la scadenza si avvicina
Fra nove giorni esatti, il prossimo 16 settembre, sarà di nuovo tempo di pagamenti fiscali, più precisamente quello relativo all’imposta sugli intrattenimenti: il versamento in questione si riferisce a tutte quelle attività che sono state poste in essere nel corso del mese di agosto, una sorta di riepilogo se volessimo sintetizzare al massimo il concetto. Il tributo in questione esiste da quasi dodici anni ed ha sostituito di fatto la cosiddetta imposta sugli spettacoli: i contribuenti che sono chiamati a rispettare questa scadenza sono coloro che svolgono attività quali le esecuzioni musicali, trattenimenti danzanti, utilizzo di bigliardi e altri apparecchi, oltre all’ingresso nelle sale da gioco.
Cassazione, sentenza fondamentale sulle cartelle esattoriali
La Corte di Cassazione ha portato una ventata di chiarezza nella disciplina delle cartelle esattoriali: la pronuncia del 4 agosto di Piazza Cavour è stata molto chiara in questo senso, specificando che la cartella stessa non è necessaria nel caso di una pretesa che proviene dalla liquidazione della dichiarazione. Tutto è nato da una disputa tra Agenzia delle Entrate e Commissione Tributaria Regionale del Lazio in merito alla illegittimità di una cartella emessa dopo un controllo automatizzato, a causa dell’assenza di motivazioni. Queste ultime sono obbligatorie sempre secondo la Suprema Corte, visto che stiamo parlando di un atto attraverso cui il contribuente conosce la pretesa del Fisco.
Manovra: l’esclusione dei conti correnti dal 730
In base alle ultime disposizioni della manovra finanziaria i conti correnti sono estromessi dalle dichiarazioni del 730: tali indicazioni non sono più necessarie e nemmeno quelle relative ai rapporti finanziari, un cambiamento davvero rapido rispetto a quanto previsto soltanto pochi giorni fa. In effetti, i precedenti emendamenti al testo avevano messo in luce come la dichiarazione dei redditi dovesse essere corredata dalle informazioni sui rapporti con gli istituti di credito. L’obbligo di segnalazione si è complicato e la marcia indietro si riferisce anche alle dichiarazioni dell’Iva.
Scommesse al totalizzatore: ultimi giorni per l’imposta unica
I giochi numerici o scommesse al totalizzatore si basano sulla scelta di alcuni numeri al momento della giocata, con il conferimento a un unico montepremi delle somme che sono state poste in gioco: ebbene, il termine del 16 settembre 2011 si riferisce proprio a questo ambito, visto che entro questa data è necessario versare l’imposta unica relativa a ogni giornata in cui sono avvenuti eventi di questo tipo. L’Agenzia delle Entrate, tra l’altro, considera valide anche le scommesse a quota fissa e i concorsi a pronostici. Nel modello F24, dunque, andranno inseriti tutti gli avvenimenti in questione, più precisamente quelli che si sono verificati nel corso del mese di agosto.
F24 Accise: il 16 settembre scadono i pagamenti
Contribuenti che sono obbligati a pagare le accise come titolari di depositi fiscali, soggetti che garantiscono tale versamento e contribuenti in direzione dei quali si realizzano i presupposti d’imposta: sono queste le figure che devono guardare alla data del prossimo 16 settembre con maggiore attenzione. In effetti, questa scadenza temporale è stata fissata appositamente per dar vita al pagamento delle accise su quei prodotti che sono stati immessi nel consumo ad agosto, quindi nel mese che è appena terminato (i tipici esempi sono quelli dei carburanti, dell’energia elettrica e del gas). Nello specifico, tali contribuenti dovranno sfruttare il modello F24 in formato elettronico e annotare tutte le operazioni, avendo cura di inserire i giusti codici tributo.