Inps, tutte le novità del decentramento sul territorio

L’interesse principale di questo momento dell’Inps è quello di attuare in maniera adeguata il decentramento territoriale delle proprie agenzie: le proposte di modifica in tal senso spettano ai direttori regionali, i quali hanno il compito di valutare i costi e i benefici, senza dimenticare le esigenze che sono state avanzate dal bacino d’utenza. Dato, poi, che si sta affrontando una congiuntura economica e finanziaria che è piuttosto complicata, il decentramento dei servizi dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, deve anche tenere conto delle esigenze di economicità di questa gestione. Il nuovo regolamento in questione ha di fatto sostituito quello varato nel 1996, introducendo nuovi criteri e nuovi approcci.

Scadenze 16 novembre, i termini per i lavoratori

Il 16 novembre è giornata di scadenza anche per i lavoratori autonomi. Costoro dovranno infatti procedere al pagamento dei contributi dovuti all’Inps, pur con qualche precisazione differente a seconda della data di primo versamento. L’obbligo ricade su tutti i lavoratori titolari di reddito di lavoro autonomo, iscritti alla gestione separata Inps, con contribuzione comprensiva di aliquota pensionistica, di aliquota assistenziale, con diverse maggiorazioni.

Chi ha infatti provveduto a effettuare il primo versamento dei contributi Inps entro il 6 luglio 2011, entro il 16 novembre dovrà procedere a effettuare il pagamento della sesta e ultima rata, con applicazione di interessi di dilazione nella misura di 1,43 punti percentuali. Chi invece ha effettuato il primo versamento tra il 7 luglio 2011 e il 5 agosto 2011, dovrà procedere al pagamento della quinta rata, con maggiorazione di 1,11 punti percentuali a titolo di interessi di dilazione.

Elusione e abuso di diritto: importante sentenza della Cassazione

L’elusione fiscale non riceve solitamente la stessa attenzione dell’evasione e questo per un motivo molto semplice: in effetti, tale pratica consiste in vari artifizi, peraltro legali, che consentono di pagare meno tasse. Una delle ultime ordinanze della Corte di Cassazione ha però aggiunto delle nuove disposizioni in tal senso. Come hanno stabilito i giudici di Piazza Cavour, una contestazione che si basa sull’abuso di diritto è legittima, a patto che non vi sia una prova contraria. Lo stesso abuso, inoltre, rappresenta una clausola generale antielusiva. Cerchiamo di approfondire la questione. L’ordinanza degli “ermellini” si è resa necessaria dopo che l’Agenzia delle Entrate aveva contestato due operazioni in quanto elusive: in pratica, un contribuente aveva donato la proprietà di un terreno da edificare in favore del coniuge e dei figli, per poi vendere lo stesso a dei soggetti terzi.

Scadenze fiscali, i termini per il ravvedimento di novembre

Il 16 novembre è, come intuibile, giornata piuttosto importante sul fronte delle scadenze fiscali. Oltre ai vari obblighi di cui vi abbiamo informato negli scorsi giorni, non possiamo altresì segnalare come la giornata sia particolarmente importante per chi ha intenzione di usufruire della possibilità introdotta dal c.d. “ravvedimento”, con versamento unitario sia per i sostituti di imposta privati, che per quelli pubblici.

Il giorno 16 novembre è infatti termine ultimo per poter procedere al versamento unitario, con regolarizzazione per ravedimento breve di tutti i pagamenti non esecuiti o non effettuati in misura sufficiente. Il termine di riferimento è ovviamente frutto dei 30 giorni applicati a decorrere dalla scadenza principale del mese precedente, relativa al 17 ottobre.

Spesometro: le opinioni e le critiche della dottrina

Il cosiddetto “spesometro”, il quale non è altro che una comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto, non ha convinto del tutto la dottrina: secondo i pareri e le opinioni più diffuse, infatti, un accertamento tributario di questo tipo non può che basarsi sulle presunzioni semplici, visto che con quelle legali la nostra amministrazione finanziaria non sarebbe in grado di fornire un’adeguata motivazione per quel che concerne gli avvisi di accertamento. Che cosa bisognerebbe fare allora? Anzitutto, un intervento urgente in tal senso è rappresentato dall’instaurazione della fase di contraddittorio, vale a dire l’applicazione del redditometro a ogni realtà che vivono i vari contribuenti.

Fisco, il Durc arriverà sul web

Il Durc, certificato che attesta la regolarità di un’impresa nei pagamenti e nei principali adempimenti sui temi della previdenza, dell’assistenza e dell’assicurazione, e in tutti gli altri obblighi previsti dalla normativa nei confronti dei principali istituti previdenziali (Inps, Inail, casse edili), è – come noto – strumento essenziale per poter avere accesso ai contratti pubblici, e per i lavori privati in edilizia, soggetti al rilascio del permesso di costruire o a denuncia di inizio attività.

Il maxiemendamento alla legge stabilità dovrebbe apportare alcune semplificazioni su tale certificato, relativo sia alla procedura di rilascio, sia alla smaterializzazione dello stesso documento, che dovrebbe pertanto favorire il pervenimento ad uno scenario certamente più pratico e rapido nell’ottenimento di tale attestazione.

Le imprese iscritte al Rea non hanno l’obbligo della Pec

Il Repertorio Economico e Amministrativo (meglio conosciuto con la sigla Rea) non è altro che un archivio economico e amministrativo di imprese: in esso sono infatti raccolti tutti i dati che si riferiscono alle attività degli iscritti al registro delle imprese e per i quali è prevista la denuncia presso la Camera di Commercio. Ebbene, come previsto espressamente dalla Camera di Bologna, i soggetti che sono iscritti al Rea non hanno alcun obbligo di comunicare il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata, un adempimento che spetta solamente a quelle imprese presenti nel registro e che sono costituite nella forma di società. L’esonero in questione, quindi, è il medesimo che vale per le imprese in forma individuale. La disposizione, comunque, ha ragione di esistere almeno entro il prossimo 29 novembre, la data che è stata fissata proprio per quel che concerne la Pec. Chi sono gli obbligati dunque?

Bollo auto, scade oggi il termine per le auto più potenti

Oggi, 10 novembre 2011, è il giorno ultimo per poter pagare il c.d. super bollo, la tassa sulla circolazione delle auto, destinata a quei soggetti che risultano proprietari o utilizzatori di veicoli piuttosto potenti. Sul  “quanto potenti”, è la manovra correttiva di luglio a dircelo: sono considerate appartenenti a questa categoria, infatti, tutte le auto con una potenza superiore ai 225 kW, rappresentative – pertanto – di una minoranza rispetto al parco veicoli attualmente in uso sulle strade italiane.

La scadenza del 10 novembre è inoltre un termine piuttosto particolare e, a suo modo, unico. Per questo motivo, a decorrere dall’anno prossimo, il pagamento del super bollo auto andrà effettuato entro l’ordinario termine di pagamento già previsto per il bollo ordinario, andando in tal modo a rendere uniforme il pagamento di questa tassa che grava sulle spalle di tutti i proprietari o utilizzatori di autoveicoli.

Ici e immobili religiosi, nuova sentenza della Cassazione

La Cassazione detta ancora legge per quel che concerne la materia fiscale: una delle ultime sentenze della Suprema Corte ha riguardato, in particolare, l’Imposta Comunale sugli Immobili e gli edifici religiosi come i conventi e le abbazie. Tutto è nato dalla necessità di disciplinare in maniera adeguata una vicenda che ha visto come protagonisti il comune di Cannobio (siamo nella provincia di Verbania) e il locale Monastero delle Orsoline (non lontano dal Lago Maggiore). In pratica, si può parlare di un vero e proprio giro di vite, visto che è stato necessario comprendere se questi immobili potevano beneficiare realmente dell’esenzione dall’Ici anche in presenza di attività commerciali reali e concrete, come ad esempio l’ospitalità a pagamento e veri e propri trattamenti alberghieri.

Categorie ICI

Scadenze fiscali: tutti gli appuntamenti IVA del 16 novembre (parte 2)

Concludiamo oggi il riepilogo dei principali appuntamenti IVA per il 16 novembre. Tale data è infatti anche il termine ultimo per i contribuenti minimi per poter procedere al pagamento dell’IVA dovuta, con versamento attraverso modello F24.

Ancora, la scadenza è utile agli enti pubblici, agli organismi pubblici e alle amministrazioni centrali per procedere al versamento della liquidazione e dell’ammontare dovuto per il mese precedente, con eventuale maggiorazione per gli interessi di dilazione, nella misura dello 0,33%, attraverso l’utilizzo del modello F24 EP, da presentare attraverso modalità telematiche.

Categorie Iva

Clero secolare: l’Inps aggiorna il contributo del fondo previdenziale

L’Inps è tornato ad aggiornare le notizie relative a un fondo di previdenza molto particolare, vale a dire quello relativo al clero secolare e ai ministri di culto delle confessioni religiose diverse da quella cattolica: in particolare, l’intento dell’ente previdenziale è stato quello di tornare a parlare del contributo a carico degli iscritti, oltre alle modalità di recupero delle differenze che sono dovute per i periodi pregressi. La rideterminazione di queste somme si è ottenuta mediante la pubblicazione di un apposito testo normativo, ovvero il Decreto Interministeriale dello scorso 13 maggio; il contributo da aggiornare è ovviamente quello dovuto per l’anno 2010. Nel dettaglio, si tratta di 1.581,72 euro annui, i quali possono quindi essere suddivisi in 131,81 euro per ogni singolo mese.

Scadenze fiscali: tutti gli appuntamenti IVA del 16 novembre (parte 1)

La metà del mese di novembre è periodo di scadenze ben note per tutti i soggetti IVA. Iniziamo oggi con l’esaminare quali sono tutti i principali termini ultimi, suddividendo questo approfondimento in due parti distinte (la seconda verrà pubblicata sulle pagine del nostro blog nella giornata di domani).

Ricordiamo innanzitutto come il 16 novembre sia la data ultima per il pagamento dei tributi per il trimestre precedente da parte di tutti i contribuenti in regime di liquidazione IVA trimestrale, con maggiorazione nella sola ipotesi di appartenenza al regime ordinario, e non alle categorie c.d. speciali. Il versamento andrà effettuato esclusivamente in via telematica. La giornata è ovviamente corrispondente anche alla scadenza per quei soggetti che hanno la tenuta della contabilità presso terzi, optando per il corrispondente regime fiscale.

Categorie Iva

Rifiuti: Iva al 10% per i costi del personale

Si è parlato in questi giorni della nuova imposta sui rifiuti che andrà a sostituire Tarsu e Tia, ma gli ultimi giorni hanno reso attuale un altro problema relativo a questi servizi, quello della disciplina dell’Iva: in effetti, come stabilito nella sua ultima sentenza dalla Commissione Tributaria Regionale della Puglia, i servizi accessori alla raccolta e allo smaltimento di rifiuti solidi urbani devono beneficiare di un’aliquota ridotta per quel che concerne l’Imposta sul Valore Aggiunto (10%). Tra questi stessi servizi, inoltre, possono essere ricompresi anche gli oneri relativi al personale. La pronuncia è molto importante, in quanto, invece, la nostra amministrazione finanziaria aveva optato per l’aliquota ordinaria (quella che ormai è salita fino al 21%), in un caso che riguardava una società attiva nello smaltimento e nello stoccaggio dei rifiuti.

Categorie Iva

Spese, il destino di quelle veterinarie

Il Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla ha dichiarato che “la classificazione delle spese veterinarie come lusso, prevista nel nuovo redditometro, rappresenta certamente un grave errore culturale, sociale e metodologico, che deve essere corretto al più presto”. Una presa di posizione piuttosto netta nei confronti della riconduzione delle spese per gli animali all’interno del perimetro del redditometro, a commento delle scelte proposte con la sperimentazione del nuovo strumento di lotta all’evasione fiscale.

Il Ministro Brambilla ricorda come “appare davvero incredibile la scarsa conoscenza, da parte di coloro che hanno effettuato tale elenco, del ruolo che gli animali domestici hanno da tempo assunto nel nostro Paese come del resto d’Europa, che li porta ad essere considerati quasi al pari di veri e propri componenti dei nuclei familiari da parte della maggioranza dei cittadini”.