Ieri abbiamo visto cosa sia l’Irap (imposta regionale sulle attività produttive) e quali siano le principali differenze con l’Ires. Oggi cerchiamo di comprendere quali siano le principali differenze che separano la sfera di applicazione dell’Irap da quella dell’Irpef, l’imposta sui redditi delle persone fisiche. Ecco tutti i principali elementi caratteristici dell’Irap e dell’Irpef, con gli ultimi aggiornamenti sulle relative discipline fiscali.
Le esenzioni Iva delle prestazioni per i disagiati
La povertà e la presenza di persone che non hanno una fissa dimora sono delle piaghe che possiamo riscontrare purtroppo in moltissime città in tutto il mondo, senza alcuna distinzione dal punto di vista geografico: per fortuna, però, esistono anche delle prestazioni di assistenza ambulatoriale nei confronti di questi soggetti più sfortunati, ma in che modo si possono considerare tali attività se si ragiona in termini tributari? In particolare, bisogna capire se tali prestazioni possono essere considerate esenti dall’Imposta sul Valore Aggiunto.
Differenza tra Irap e Ires
L’Irap – imposta regionale sulle attività produttive – è un’imposta locale che si applica a tutte le attività produttive collocate su territorio regionale. Ne consegue che, come la “collega” Ires, l’Irap andrà pagata solamente da chi svolge attività d’impresa, e non da persone fisiche che magari esercitano un lavoro dipendente. Dovranno invece procedere al pagamento di tale imposta le imprese e i soggetti a Ires, le imprese soggette a Irpef (fondamentalmente, le società di persone e le imprese individuali), i lavoratori autonomi, le banche e le società assicurative.
Il rimborso dell’imposta di successione in eccesso
Un inconveniente tipico che si può verificare nel momento in cui si vanno a versare le imposte è quello di effettuare il pagamento in questione in misura eccedente: esistono dei metodi risolutivi da questo punto di vista? L’imposta di successione è senza dubbio sintomatica da questo punto di vista, dunque si possono spiegare i risvolti collegati ad essa, in particolare i termini temporali che bisogna rispettare se si vuole sperare almeno in un rimborso tramite una apposita istanza.
Nuovi dati evasione fiscale
Il centro studi di Confcommercio, nel suo Rapporto sulle determinanti dell’economia sommersa, lancia nuovi e inquietanti dati sull’andamento dell’evasione fiscale, e sui suoi riflessi sull’economia reale. Stando alle elaborazioni compiute dal centro studi, in Italia il sommerso vale oggi il 17,5% del prodotto interno lordo, mentre la pressione fiscale è salita al 55%. Ne consegue che l’economia che oggi sfugge al fisco determina un’evasione di 154 miliardi di euro: un incredibile ammontare che costituisce vasto margine di manovra per il recupero dell’efficienza italiana.
La cedolare secca nei contratti misti
Di cedolare secca si è parlato praticamente in tutte le salse, ma come può essere calcolata questa imposta quando si ha a che fare con dei contratti di locazione “misti”? Come è noto, essa ha di fatto rimpiazzato tutti quei tributi che sono dovuti sulle locazioni, vale a dire l’Irpef e le addizionali, ma anche l’imposta di registro, quella di bollo, quella di registro sulle risoluzioni e sulle proroghe temporali del contratto di locazione, oltre agli altri bolli del caso.
Riduzione mora cartelle esattoriali
Buone novità per quanto concerne le cartelle esattoriali. Stando a quanto stabilito nel provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate prot. 2012 / 104609, infatti, dal 1 ottobre l’interesse di mora per ritardato pagamento delle somme iscritte nei ruoli scenderà di oltre mezzo punto percentuale, passando dall’attuale soglia del 5,0243 per cento al futuro 4,5504 per cento. Un piccolo sollievo per le tasche dei contribuenti che saranno coinvolti in tale processo.
Imposte di registro e ipocatastali agevolate
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11771 dell’11 luglio 2012, ha accolto il ricorso dell’amministrazione finanziaria pronunciando un giudizio molto chiarificatore sulle imposte di registro, ipotecarie e catastali, pagate in aliquota agevolata sull’acquisto del terreno edificabile solo nel caso in cui la costruzione, ultimata nei cinque anni successivi, sia stata fatta direttamente dal compratore, e non da altro soggetto a cui ha poi venduto.
Effetti aumento Iva
L’incremento dell’aliquota sull’imposta sul valore aggiunto dal 20% al 21% ha prodotto un inatteso calo del gettito fiscale. Complice la diminuzione dei consumi da una parte, e l’aumento di alcuni settori di evasione, nel corso del periodo gennaio / maggio 2012 il gettito Iva lorda è stato pari a 42,3 miliardi di euro, contro i 42,7 miliardi di euro dello stesso periodo dello scorso anno, con una variazione negativa che supera il punto percentuale (in termini assoluti, circa 467 milioni di euro).
Ambito soggettivo detrazioni al 55%
La Commission dell’Associazione italiana dottori commercialisti ed esperti contabili (Aidc) ha affermato che la detrazione del 55% sulle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici possa spettare a qualsiasi tipologia di contribuente, persona fisica o società, a prescindere dalla categoria catastale della costruzione, dal tipo di attività svolta e dalla natura del reddito. Un’affermazione che allarga la platea di potenziali beneficiari del benefit fiscale.
Aumento Iva da evitare secondo il FMI
Il Fondo Monetario Internazionale ha bocciato sonoramente la possibilità che in Italia vi possa essere un nuovo aumento delle aliquote dell’imposta sul valore aggiunto. Pur avendo elogiato le riforme fiscali del governo Monti, il FMI ha tuttavia avvertito dei rischi potenziali connessi a un incremento dell’IVA dal 21% al 23%, così come prospettata dal governo Monti. Ecco le dichiarazioni e le ragioni avanzate dai tecnici di Washington.
Spending review città metropolitane
Tra i tanti aspetti della nuova spending review, uno dei più evidenti è l’attesa riduzione del numero delle province (che dovrebbero essere più che dimezzate rispetto all’attuale numero) e l’introduzione delle “città metropolitane”, previste già dalla legge 142/1990, e poi accantonate in attesa di tempi più propizi. Ma quali sono le città metropolitane? E di cosa si occuperanno questi nuovi enti territoriali?
Spending review sulla sanità
Uno degli aspetti sui quali la spending review andrà a incidere con maggiore influenza è relativo al macrotema sanitario. L’analisi della spesa sanitaria delle regioni e delle aziende sanitarie locali e ospeadaliere ha infatti evidenziato – agli occhi del governo – una vasta variabilità dei costi che vengono sostenuti per l’acquisto di beni e di servizi, di farmaci e di dispositivi medici. Di qui, la decisione di procedere a una corposa revisione della spesa sanitaria.
Spending review, i tagli all’istruzione e alla ricerca
Le forbici della spending review si sono purtroppo abbattute anche su comparti particolarmente importanti per la società e l’economia italiana, come i settori della pubblica istruzione, dell’università e degli enti di ricerca. Cerchiamo di vedere nel dettaglio in cosa si sono concretizzati i tagli preannunciati dal provvedimento di revisione della spesa del governo, e quali potrebbero essere le conseguenze sulla vita dei contribuenti italiani.