L’Ires e l’Irap vanno versate solitamente a titolo di acconto tramite un’opportuna dichiarazione dei redditi, vale a dire quella del modello Unico SC (Società di Capitali): ebbene, c’è tempo fino al prossimo 16 novembre per il versamento delle due imposte in questione a titolo di saldo, oppure, in alternativa, come primo acconto. Appare scontato precisare che questo pagamento dovrà avvenire nel caso in cui le condizioni di base siano ricorrenti. A chi viene richiesto questo specifico adempimento fiscale e il rispetto della relativa scadenza? Ovviamente, si tratta dei soggetti Ires (Imposta sul Reddito delle Società), vale a dire le società di capitali e gli enti commerciali che sono presenti nel nostro paese. In aggiunta, devono ricorrere altri requisiti fondamentali.
gianni
Condono fiscale per le rinnovabili: favorevoli o contrari?

Accennata e poi ritrattata, auspicata e poi diniegata. La vita del condono fiscale per le rinnovabili non è stata (o non sarà) molto semplice. A partorire l’idea era stato infatti il ministro delle Politiche Agricole Saverio Romani, che aveva ipotizzato l’introduzione di un “condono soft” per le irregolarità fiscali legale alla realizzazione e all’installazione di impianti di produzione di energia elettrica pulita.
Stando a quanto si è avuto modo di leggere a mezzo stampa, la proposta di Romani prevedeva un condono fiscale con sanatoria amministrativa e penale, con copertura e cancellazione di quegli illeciti che fossero relativi non solamente all’ambito amministrativo, quanto anche in relazione ai reati edilizi a causa della violazione delle normative paesaggistiche e ambientali.
Società cooperative: le principali agevolazioni tributarie
Le società cooperative dotate di mutualità prevalente sono regolate da due articoli del nostro codice civile, il 2512 e il 2513: ma quali sono le principali agevolazioni fiscali che sono previste per loro? Anzitutto, bisogna capire esattamente di cosa si sta parlando. La mutualità prevalente, infatti, sussiste quando il costo del lavoro apportato dai soci è superiore al 50% del costo totale; in quest’ultimo, poi, vanno ricompresi contratti atipici diversi dal lavoro subordinato, come ad esempio le forme di lavoro autonomo o di collaborazione. Se si ha, invece, a che fare con i cosiddetti contratti di appalto, allora la mutualità prevalente ricomprende quanto pagato per le opere poste in essere da imprese terze. Tornando a parlare dei benefici tributari più importanti da questo punto di vista, a tali società è riservata l’esclusione dal reddito imponibile di una parte dell’utile netto che ogni anno viene destinato a riserva indivisibile, come precisato due giorni fa dall’Agenzia delle Entrate.
Fisco, contattare Equitalia diventerà più facile?
Equitalia ha predisposto tre nuovi numeri verdi che potranno essere contattati per ottenere assistenza in materia fiscale. I numeri verdi vanno così ad affiancarsi agli altri canali già attivi per poter usufruire delle informazioni dell’agenzia di riscossione, e principalmente rappresentati dal sito internet della compagnia (nella sezione online “Scrivi all’assistenza contribuenti”), e dalla rete di oltre 350 agenzie presenti su tutto il territorio nazionale.
I tre numeri verdi serviranno altrettante macro aree territoriali. Per quanto concerne le Regioni del Nord, Equitalia sarà contattabile con il numero verde gratuito da telefono fisso 800.927.940, mentre da telefono cellulare o dall’estero il numero sarà 06.72.27.70.17 (tariffazione secondo il piano dell’operatore di riferimento).
Ici e Iscop, online le istruzioni per la trasmissione telematica
Sono ormai due giorni che il sito internet del nostro Tesoro ha reso note le principali istruzioni relative a uno dei più importanti adempimenti fiscali locali del nostro paese: si tratta, infatti, delle linee guida da inserire per la comunicazione in formato elettronico del secondo flusso dei dati Ici e Iscop. L’Imposta Comunale sugli Immobili è praticamente nota a tutti. La sigla Iscop, invece, sta ad identificare l’Imposta di Scopo, un tributo introdotto con la Finanziaria del 2007 per la copertura delle spese per la realizzazione di opere pubbliche: essa, in pratica, va a colpire i proprietari di fabbricati, terreni e aree per la costruzione. Ebbene, come previsto ormai da quasi tre anni, la riscossione delle due imposte spetta a tre distinti soggetti, vale a dire i Comuni del nostro paese, ma anche gli agenti della riscossione e Poste Italiane in qualità di società per azioni.
Tassa rifiuti, scopriamo la nuova service tax
A partire dal 2013, con l’abbandono delle “vecchie” Tarsu e Tia, il regime fiscale italiano si arricchirà della nuova Res, il tributo rifiuti e servizi che i Comuni Italiani applicheranno in misura differenziata, in virtù della nuova normativa riconducibile all’interno del federalismo fiscale. L’introduzione è contenuta all’interno del primo decreto correttivo della riforma, approvato lunedì scorso dal Consiglio dei Ministri, e ora in dirittura d’arrivo verso la Conferenza unificata e, in conclusione, verso la bicamerale.
Ma in cosa consiste il nuovo tributo? Ciò che è noto è che la nuova service tax (così è chiamato il nuovo balzello) potrà avere un’aliquota massima pari al 2 per mille, e servirà a compensare la perdita di gettito che i Comuni soffriranno nel corso dei prossimi anni. Principalmente, il pregiudizio per i sindaci dovrebbe arrivare dalla sostituzione dell’Ici con l’Imu, nel 2013 anziché nel 2014, come precedentemente previsto, con un’aliquota ridotta rispetto a quanto prima stabilito (al 6,6 per mille contro il 7,6 per mille).
Forex: le precisazioni delle Entrate sulla tassazione
Come è noto, le operazioni Forex (Foreign Exchange) derivano essenzialmente dallo scambio di una valuta con un’altra: ebbene, i contratti in questione possono essere anche percepiti da una singola persona fisica che non svolge la professione di imprenditore, e in questo caso si fa rientrare il tutto nel novero dei redditi soggetti a imposta sostitutiva. Il calcolo in questione è molto semplice, in effetti è sufficiente sommare dal punto di vista algebrico i vari differenziali e i proventi conseguiti con le operazioni stesse. Gli aspetti fiscali sono quindi importanti e rilevanti, tanto che ha senso dedurre tutte quelle minusvalenze che si possono creare a causa delle compravendite di monete e divise sul mercato; comunque, i differenziali positivi non vanno mai inseriti nell’elenco relativo ai redditi di rapporti aleatori, come previsto espressamente anche dal Tuir (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).
Tasse su impianti rinnovabili, le proteste di Aper e Anev
Un emendamento al disegno di legge sulle “Nuove disposizioni in materia di aree protette” rischia di inasprire ulteriormente il costo fiscale da sopportare per coloro che desiderano installare impianti di produzione di energia pulita (principalmente, fotovoltaici ed eolici) nelle aree protette. Una ulteriore tassa si affaccia infatti all’orizzonte, ponendo sulla strada della contestazione le principali associazioni di riferimento nel settore.
Il nuovo prelievo, secondo quanto appare nell’emendamento, servirà a costituire un utile “contributo alle spese per il recupero ambientale e della naturalità”. Un prelievo che sarebbe a carico di tutti i soggetti titolari di impianti produttrici di energia pulita e rinnovabile, che siano presenti all’interno di “aree protette o aree contigue”.
Assegni circolari e bollo: la scadenza del 31 ottobre
Sono rimasti soltanto quattro giorni alle banche e agli istituti di credito per far fronte a una delle loro principali scadenze fiscali: in effetti, il 31 ottobre del 2011 rappresenta il termine ultimo per quegli istituti che hanno l’autorizzazione ad emettere gli assegni circolari per presentare la dichiarazione relativa agli strumenti in circolazione nel trimestre solare precedente. L’operazione deve essere effettuata nei confronti dell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate e ha un compito specifico, vale a dire quello di perfezionare la liquidazione dell’imposta di bollo che è dovuta in questi casi. Non bisogna dimenticare che sono almeno tre anni che tale tributo viene applicato sulle richieste in forma libera di assegni bancari, circolari, postali e anche sui vaglia postali. In pratica, si tratta di apporre un costo aggiunto di 1,50 euro, elemento essenziale per scongiurare l’ipotesi che venga apposta la cosiddetta “clausola di non trasferibilità”.
Locazioni, le scadenze di fine mese
A fine mese scadono alcuni termini molto importanti per quanto concerne le locazioni. Ricordiamo che i titolari di contratti di locazione e di affitto che riguardano le case e altri beni immobili, e che non applicano l’imposta sostitutiva nella maniera c.d. “secca” (la cedolare) devono procedere ad effettuare entro il 31 ottobre la registrazione dei nuovi contratti di locazione degli immobili stipulati entro i 30 giorni precedenti.
In ogni caso, il 31 ottobre sarà il termine ultimo per poter procedere al pagamento dell’imposta di registro dovuta per le annualità di contratti pluriennali relativi ad immobili urbani, con inizio dal giorno 1 ottobre, e le risoluzioni, le cessioni e le proroghe anche tacite, che abbiano la decorrenza dall’inizio del mese in corso.
L’Inps avvia il controllo degli assegni per i nuclei familiari
Una delle circolari pubblicate ieri dall’Inps ha avuto come obiettivo quello di controllare le più importanti prestazioni previdenziali, gli sgravi e le riduzioni contributive, con un particolare interesse nei confronti degli assegni al nucleo familiare: si tratta di una fase sperimentale per la verifica degli importi che sono stati posti a conguaglio in tal senso. Nello specifico, tale assegno è di competenza dei lavoratori dipendenti che possono vantare dei nuclei familiari composti da più persone, con i redditi di queste ultime che fanno parte dei limiti di legge. L’ammontare del conguaglio in questione, inoltre, è variabile e dipende essenzialmente da come è composta la famiglia stessa e quali redditi sono stati dichiarati: l’assegno, poi, viene liquidato dal datore di lavoro al dipendente coinvolto.
Regimi fiscali, i requisiti per i nuovi minimi
Come noto, il vecchio regime fiscale del “forfettone” è stato stravolto sulla base dei recenti interventi normativi. Vediamo quindi come sono cambiati i requisiti per l’accesso al nuovo regime dei minimi.
Innanzitutto, per poter rientrare nel nuovo regime (sicuramente più conveniente di quello ordinario), è necessario che il contribuente non abbia esercitato attività professionale, d’impresa o associata o familiare nel corso dei tre anni precedenti l’inizio dell’attività. Inoltre, la nuova attività non deve in alcun modo costituire la prosecuzione sostanziale di altra attività svolta sottoforma di lavoro dipendente. Una clausola, quest’ultima, che impedirebbe di fatto la lavoratore dipendente di potersi “trasformare” in lavoratore autonomo, proseguendo l’attività negli stessi locali dell’azienda, e nei confronti della clientela già servita in qualità di lavoratore dipendente.
Cartelle esattoriali: tutte le novità del 2011
Ci sono molte novità che riguardano le cartelle esattoriali e che vale la pena approfondire, così da rendere i contribuenti ancora più informati in merito ai loro adempimenti fiscali: le modifiche si riferiscono soprattutto alla necessità di avere un adeguamento alle regole del processo tributario, le quali sono contenute all’interno dell’ultima manovra finanziaria approvata dal nostro governo quest’anno. L’amministrazione finanziaria, inoltre, ha già provveduto a comunicare la struttura del nuovo modello e le istruzioni di base a cui fare riferimento. La manovra in questione, infatti, ha di fatto reso le cartelle di pagamento uno strumento che può essere suscettibile di un ricorso (la cosiddetta impugnativa) di fronte alle Commissioni Tributarie Provinciali. Ecco spiegato il motivo dell’aggiornamento in questione, in particolare per quel che concerne la sezione della modalità di ricorso.
Cooperazione fiscale Italia – Svizzera: qualche passo avanti
Qualche ora fa vi avevamo illustrato alcune linee guida in utilizzo in alcuni Paesi europei (in particolare, Germania e Gran Bretagna) al fine di rendere concrete le cooperazioni fiscali nei confronti della Svizzera, con specifico riferimento a quanto accade in matera di tassazione delle rendite finanziarie.
Ebbene, auspicando un simile accordo anche per quanto riguarda la Penisola, un primo passo in avanti in materia è stato recentemente compiuto da Berardino Regazzoni, ambasciatore elvetico in Italia, il quale ha affermato come “vi sia una disponibilità completa” della Svizzera ad aprire con l’Italia una negoziato per un accordo avanzato di cooperazione fiscale, proprio sul modello di quello già stipulato con Germania e Gran Bretagna.