L’imposta di bollo sui conti correnti detenuti all’estero

I conti correnti possono essere aperti dai contribuenti italiani anche in paesi diversi dal nostro: che cosa accade dal punto di vista fiscale quando tale strumento viene detenuto in una nazione europea che non sia l’Italia? In particolare, bisogna capire come comportarsi in relazione all’imposta di bollo, il principale adempimento tributario da questo punto di vista. Nel caso in cui i conti correnti, ma anche i libretti di risparmio siano detenuti all’interno di uno Stato che fa parte dell’Unione Europea oppure del cosiddetto Spazio Economico Europeo (l’accordo siglato nel 1992, avviato due anni dopo e che include al suo interno trenta nazioni) bisogna fare riferimento a un testo normativo ben preciso.

Riorganizzazione Agenzie Fiscali

Si avvicina, con il mese di settembre, la riorganizzazione delle Agenzie fiscali. Stando alle numerose indiscrezioni che in queste settimane aleggiano nei corridoi dell’amministrazione finanziaria, la ristrutturazione organizzativa delle Agenzie non dovrebbe riguardare solamente gli accorpamenti dell’Agenzia del Territorio con l’Agenzia delle Entrate, e dei Monopoli con l’Agenzia delle Dogane. Si vocifera infatti che tali transazioni siano unicamente preparatorie per la creazione di una sola grande Agenzia Fiscale. Ma quanto c’è di vero?

Riconoscimento fabbricati rurali

L’Agenzia del Territorio ha emanato un importante chiarimento che riguarda le regole per la presentazione delle domande e delle autocertificazioni per ottenere il riconoscimento del requisito di ruralità dei fabbricati, fermo comunque rimanendo il classamento originario degli immobili. In più, sul sito internet dell’Agenzia è stato reso disponibile un applicativo specifico per compilare la domanda direttamente online. Cerchiamo di chiarire qualsiasi margine di libera interpretazione su questo stringente argomento, considerato l’avvicinarsi delle scadenze.

Scadenze: ultime ore per le ritenute sulle polizze vita

La giornata domani rappresenta l’ultima possibilità per diversi contribuenti in merito al rispetto di una importante scadenza fiscale: oltre ad essere un vero e proprio “Iva-Day”, infatti, il 20 agosto è il termine ultimo fissato dalla nostra amministrazione finanziaria per quel che riguarda le ritenute sulle polizze vita che sono state stipulate entro la data del 31 dicembre del 2000. Di cosa si sta parlando esattamente? Entrando maggiormente nello specifico, c’è da dire che tale scadenza contempla il pagamento delle ritenute alla fonte su quei redditi di capitale che derivano dai riscatti o dalle scadenze di queste polizze, a patto che la stipula sia avvenuta entro la fine dell’anno 2000.

Il 20 agosto ben tre scadenze collegate all’Iva

Il prossimo 20 agosto, tra due giorni esatti, può essere senza dubbio definito come l’Iva-Day: è infatti l’Imposta sul Valore Aggiunto il tributo più presente per quel che concerne le scadenze fiscali di questa giornata, con ben tre adempimenti a cui bisogna far fronte. Cerchiamo dunque di fare un po’ d’ordine. Anzitutto, rimangono a disposizione quarantotto ore per rispettare il termine ultimo fissato in relazione alla registrazione dei corrispettivi dell’Iva. In questo caso, i soggetti coinvolti sono i commercianti al minuto e quelli ad essi assimilati, senza dimenticare gli operatori della grande distribuzione; tutti questi contribuenti possono anche optare per la trasmissione telematica (le operazioni in questione sono quelle dello scorso mese di luglio).

Partite IVA giugno 2012

Continuano a crescere le partite IVA durante il mese di giugno 2012, sebbene ad un ritmo evidentemente inferiore rispetto a quanto riscontrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Nel sesto periodo dell’attuale esercizio, infatti, sono state aperte 40.444 nuove posizioni Iva, con una flessione che su base annua è in grado di toccare il 3,3 per cento. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono le considerazioni prodotte a margine della pubblicazione degli ultimi dati statistici da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Barriere architettoniche: quando si applica l’Iva ridotta

Quando si vuole capire in che modo deve essere applicata l’aliquota ridotta dell’Imposta sul Valore Aggiunto in relazione alle cosiddette barriere architettoniche, occorre capire che cosa si intende con questa definizione: il testo normativo di riferimento in questo caso è il Decreto Ministeriale 236 del 1989 (nel dettaglio si tratta di un decreto del Ministero dei Lavori Pubblici, più precisamente le “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche”).

Categorie Iva

Agevolazioni prima casa per metrature ampie

Secondo quanto affermato dalla sezione prima della Commissione tributaria di Roma, con la pronuncia n. 317/1/12, per godere delle agevolazioni per l’acquisto di una prima casa, gli immobili devono avere una superficie complessiva utile inferiore ai 240 metri. Dalla superficie totale, tuttavia, di può detrarre lo spazio relativo ai muri perimetrali esterni, i muri interni effettivi, la parte relativa ai terrazzi nonché le verande e quelli relativi agli accessori (come ad esempio, nell’ipotesi della pronuncia e del caso relativo trattato, il lavatoio).

Presunzioni redditometro

Con la sentenza n. 14168 del 6 luglio 2012 la Corte di Cassazione ha dichiarato che la capacità reddituale calcolata sulla base degli indici redditometrici desumibili dai decreti attuativi ha valore di presunzione legale relativa. Non è pertanto possibile né sminuire né eliminare la capacità reddituale espressa da tali valori tabellari. Ma quali significati hanno le parole dei giudici della Suprema Corte? E quali sono i cambiamenti rispetto alle precisazioni che la Cassazione aveva elaborato appena un anno fa, con la sentenza n. 13289 del 17 giugno 2011?

Sanzioni assegno irregolare

Secondo quanto sta emergendo dalle interpretazioni che il quotidiano Italia Oggi ha pubblicato sull’articolo 49 del decreto legislativo antiriciclaggio, l’assegno irregolare produrrebbe delle conseguenze negative sia per il soggetto che lo emette, che per il soggetto che lo riceve. Stando alla possibile lettura della norma, infatti, sarebbe possibile sostenere che chi riceve l’assegno irregolare non rischia in realtà nulla: tuttavia non sarebbe così, poiché una disposizione interpretativa sul correttivo chiarirebbe che costituiscono violazione l’emissione, il trasferimento e la presentazione all’incasso di assegni bancari e postali, assegni circolari, vaglia e cambiari privi delle opportune indicazioni.

Cartelle illegittime senza nome del responsabile

Le cartelle ribattezzate “mute” – ovvero, quelle in cui non è presente il nome del responsabile, ma solamente la sua carica – sono illegittime. In altri termini, non è possibile procedere con iscrizione a ruolo se negli atti non viene specificato in maniera chiara il nominativo del funzionario responsabile del procedimento, poiché non è più sufficiente l’indicazione che – appunto – ricopre la carica di responsabile dello stesso in quanto direttore dell’ufficio, o delegato del preposto.

Tarsu 2012

Se non è una vera e propria stangata, poco ci manca. La tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu) da pagare nel 2012 si preannuncia infatti come un colpo piuttosto gravoso alle tasche delle famiglie italiane, con un esborso medio vicino ai 225 euro, e con un aumento del 2,4 per cento rispetto al 2011, e del 14,3 per cento rispetto agli ultimi cinque anni. Ad affermarlo è il periodico monitoraggio effettuato dall’Osservatorio sulla fiscalità locale della Uil, servizio politiche territoriali, che ha effettuato un’analisi su un campione composto da 64 città capoluogo di provincia.

Comunicazione anticipata lettere di intento

La risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 82 del 1 agosto 2012 apporta qualche annotazione utile alle modifiche del d.l. n. 16/2012 sull’adempimento a carico dei fornitori degli esportatori abituali. Una risoluzione che chiarisce, in sintesi, come la comunicazione delle lettere di intento possa essere effettuata anche prima dell’insorgenza dell’obbligo, e come comunque – almeno per adesso – si possa utilizzare il vecchio modello nel quale è sufficiente indicare l’anno quale periodo di riferimento. Ma vediamo nel dettaglio quanto stabilito dall’Agenzia.

CATASTO

Le novità delle procedure telematiche relative al catasto

Le modifiche da attuare sul web al catasto sono diventate realtà: il riferimento non può che andare a quelle pratiche che prevedono l’annotazione obbligatoria all’interno del registro delle imprese. L’applicazione relativa a questa trasmissione, inoltre, comincerà a essere disponibile tra due mesi circa, a partire dal prossimo 15 ottobre. I notai, in particolare, sono chiamati a sfruttare il Modello Unico telematico in modo da perfezionare la registrazione, la trascrizione e la voltura degli immobili.