Scadenze fiscali, il trattamento delle minusvalenze sulle partecipazioni

In questi giorni stiamo riscontrando quanto sia ricca di scadenze la due giorni tra il 15 e il 16 dicembre. Vediamo oggi in che modo queste giornate possano riguardare l’accertamento delle minusvalenze sulle partecipazioni.

Stando a quanto previsto dall’attuale disciplina fiscale, entro il 15 dicembre dovrà aver luogo la comunicazione dei soggetti Ires relativa alle minusvalenze e alle differenze negative, di entità superiore alla soglia dei 50 mila euro, che derivino da operazioni su azioni o su altri titoli negoziati, anche a seguito di più operazioni distinte, sui mercati regolamentati italiani, o su quelli stranieri, da inviare sulla base di quanto previsto dal testo unico delle imposte sui redditi e del provvedimento successivo dell’Agenzia delle Entrate, datato 29 marzo 2007.

Pescatori autonomi: si avvicina la scadenza del 16 dicembre

Mancano appena cinque giorni alla scadenza fiscale di riferimento per i pescatori autonomi: in effetti, il prossimo 16 dicembre rappresenta il termine ultimo che è stato fissato per tali soggetti e la loro contribuzione mensile. Si tratta di una operazione che deve essere condotta esclusivamente attraverso la modalità elettronica, avvalendosi del consueto modello F24 telematico. In alternativa, comunque, è sempre possibile fare affidamento sugli intermediari che sono stati abilitati in questo senso e che hanno anche il permesso di sfruttare l’F24 cumulativo; quest’ultima procedura è stata prevista da diverso tempo ormai, nello specifico dall’articolo 37, comma 49, del Decreto Legge 223 del 2006 (“Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all’evasione fiscale”), il quale parla espressamente di titolari di partita Iva e dei loro obblighi.

Scadenze fiscali, IVA e fatture per il 15 dicembre

Come abbiamo osservato ieri, la scadenza del 15 dicembre è giornata ricca di avvenimenti per tutti i contribuenti italiani. Proseguiamo pertanto nell’analisi dei principali appuntamenti, partendo dalle fatture e dalle autofatture di importo non superiore ai 300 euro. Tali documenti potranno infatti essere annotati in maniera cumulativa (comprensivi anche delle ricevute), purchè relative a operazioni territorialmente rilevanti in Italia.

Per quanto invece concerne le fatture differite, ricordiamo come entro la data del 15 dicembre le imprese che esercitino arti o professioni soggette ad applicazione di imposta sul valore aggiunto, dovranno procedere all’emissione e all’annotazione delle fatture differite nell’apposito registro, purchè ne ricorrano le condizioni e, soprattutto, siano relative a beni consegnati o spediti nel corso del mese precedente.

La scheda carburante è utile anche per i costi dei macchinari edili

La deduzione dei costi per carburante e gasolio da parte di una impresa edile che ha acquisito dei macchinari in cantiere non ha alcuna ragione di esistere nel caso dell’assenza delle schede carburanti in cui annotare tutte le componenti di reddito: lo ha stabilito appena due settimane fa (lo scorso 25 novembre per la precisione) la Corte di Cassazione con un’apposita sentenza, ricordando che questo documento diventa obbligatorio in moltissimi casi, tra cui si possono citare macchinari come i muletti, le pale meccaniche, le ruspe, le betoniere, i carrelli elevatori e i trasportatori, molto diffusi proprio nell’ambito delle costruzioni. In effetti, questi mezzi sono dotati di un motore che è idoneo a fornire al veicolo stesso un movimento del tutto autonomo, un elemento di cui tenere senz’altro conto.

Scadenze fiscali: gli appuntamenti del 15 per agriturismi, associazioni, commercianti

Il 15 dicembre è data ricca di scadenze fiscali. Cominciamo con il ricordare che, per coloro che esercitano attività agrituristiche, scade il termine per l’annotazione nel registro Iva di tutti i corrispettivi relativi a operazioni effettuate nel corso del mese di novembre, in alternativa alla rilevazione analitica giornaliera. L’obbligo ricade su tutte le imprese agrituristiche rilasciano ricevute fiscali.

Nella stessa data, le associazioni sportive dilettantistiche, le associazioni senza scopo di lucro e quelle pro-loco dovranno proceder all’annotazione dell’ammontare dei corrispettivi e di altri proventi conseguiti nell’ambito dell’attività commerciale posta in essere nel mese di novembre. L’annotazione potrà essere effettuata anche con una sola registrazione, nell’apposito documento stabilito dal decreto ministeriale dell’11 febbraio 1997.

Inpdap e Enpals soppressi e incorporati nel nuovo Inps

L’articolo 21 del Decreto 201 del 2011 (la manovra finanziaria appena lanciata dal governo guidato da Mario Monti) è uno dei più importanti dell’intero testo: si fa infatti riferimento alla soppressione di diversi enti ed organismi, un tentativo massiccio di ridurre i costi della politica e di semplificare gran parte della vita amministrativa del nostro paese. L’ambito previdenziale sarà uno di quelli più interessati in tal senso, con l’obiettivo dichiarato di ridimensionare i costi dei vari apparati. In effetti, si sta puntando all’armonizzazione del nostro sistema pensionistico, con l’efficacia che dovrebbe essere garantita anche dalla soppressione di due enti storici come l’Inpdap (Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica) e l’Enpals (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo).

Pressione fiscale: tagliato un nuovo livello record

Secondo una nuova recentissima rilevazione, la pressione fiscale italiana avrebbe appena tagliato un nuovo, poco invidiabile record e si appresterebbe a siglare nuovi gradini proprio a causa della manovra approvata dal Consiglio dei Ministri.

La pressione fiscale italiana, pari al 41,6%, dovrebbe pertanto rispettare il cattivo auspicio del rialzo al 42,7% stimato dal precedente governo per la fine dell’anno, ponendo inoltre le basi per un nuovo rialzo, che sarà influenzato in maniera prioritaria dai 30 miliardi di euro della nuova manovra, due terzi della quale riguardante la leva fiscale, assunta come strumento fondamentale per ottenere il pareggio di bilancio nei tempi promessi.

Secondo alcune stime, la manovra potrebbe influenzare la pressione fiscale italiana di circa 1,8 punti percentuali, permettendo pertanto al peso del Fisco sulle tasche degli italiani di poter arrivare al record di 44,5 punti percentuali, che porrebbe l’Italia quale indiscusso (e poco invidiato) leader in questa speciale classifica dei cittadini più tartassati del vecchio Continente.

Il nuovo regime per il riporto delle perdite aziendali

La circolare 53/E che la nostra amministrazione finanziaria ha provveduto a emettere appena due giorni fa sarà illuminante per un’attività aziendale di primo piano: in effetti, bisogna considerare con la massima attenzione il nuovo regime che è stato introdotto per il riporto delle perdite fiscali di ogni impresa, il quale si vale di modalità e tempi ben precisi. Le regole Ires sono specifiche e fanno riferimento alla manovra correttiva di quest’anno. Ad esempio, una delle novità più importanti da tenere a mente è senza dubbio il meccanismo che introduce delle limitazioni a questo riporto delle perdite, con un ammonta che non potrà essere superiore all’80% del reddito imponibile del periodo d’imposta. In aggiunta, queste stesse perdite potranno essere sfruttate in maniera completa nel caso in cui l’arco temporale sarà pari ai primi tre periodi d’imposta dal momento della costituzione delle attività produttive in questione.

Unione fiscale, arriva anche l’appoggio di Draghi

L’unione fiscale diventa la nuova frontiera dell’eurozona. Una frontiera che non sembra facilmente raggiungibile, ma che potrebbe comunque realizzarsi prima del previsto, complice la spinta motivazionale prodotta dalla crisi economico finanziaria che ha colpito duramente l’intera area della moneta unica, e in particolar modo l’area mediterranea.

Ad appoggiare ufficialmente la realizzazione dell’Unione fiscale è anche il neo governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, che nel suo recente discorso ha parlato di crisi di credibilità dell’eurozona, evidenziando come e quanto sia anomala la situazione che vede l’unione monetaria non supportata dall’adeguata unione fiscale. Pertanto, sottolinea Draghi, è pressochè obbligatorio procedere alla creazione di un’unica struttura di bilancio, che possa accentrare le principali politiche fiscali, e possa così generare maggiore fiducia e credibilità nel vecchio Continente.

Manovra finanziaria, le novità sulle scritture contabili

All’interno della manovra finanziaria varata dal governo Monti sono contenute delle norme che riguardano da vicino il consolidamento dei beni pubblici e alcuni benefici importanti per le aziende e i professionisti (il tutto è espressamente previsto dall’articolo 10 del decreto in questione): l’obiettivo che ci si pone da questo punto di vista è quello di rendere più equa e trasparente la base imponibile per quel che riguarda i soggetti che pongono in essere un’attività professionale oppure un’impresa in forma individuale, un provvedimento che comincerà a produrre i propri effetti a partire dal 1° gennaio del 2013. Di quali benefici si tratta esattamente? Anzitutto, si sta puntando a rendere più agevoli e semplici gli adempimenti amministrativi, senza dimenticare però i rimborsi e le compensazioni dei crediti Iva, i quali dovranno necessariamente diventare più veloci e rapidi, e l’esclusione della presunzione semplice per l’accertamento tramite studi di settore.

Studi di settore, si avvicina la revisione primaverile

Sta prendendo lentamente corpo la revisione degli studi di settore. La rivisitazione triennale sta per il momento riguardando da vicino una settantina di studi, che stanno passando al vaglio della già ricordata revisione ordinaria, grazie al via libera della commissioni di esperti, che ha di fatto passato la procedura all’amministrazione finanziaria, che dovrà procedere pertanto all’approvazione del procedimento di revisione.

Gli studi ora oggetto di rivisitazione rappresentano circa un terzo di quelli in vigore, e costituiscono una parte fondamentale dell’intero procedimento di rinnovamento degli studi, che avrà il suo culmine nella prossima primavera (presumibilmente nel mese di marzo 2012), quando verranno approvati i correttivi anticrisi per gli stessi studi.

Tirocinio: la deducibilità dei contributi secondo i commercialisti

I commercialisti italiani sono stati molto chiari e perentori: tutti i pagamenti di contributi che sono stati realizzati dai cosiddetti tirocinanti sono deducibili dal punto di vista fiscale, anche nel caso in cui essi siano di tipo facoltativo. La constatazione si può evincere nettamente dall’ultimo parere espresso dall’ordine di Vicenza, il quale ha dovuto chiarire più di un dubbio che era sorto in merito alla situazione previdenziale dei praticanti dottori commercialisti che avevano eseguito una sorta di pre-iscrizione. Come prevede espressamente la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Dottori Commercialisti (meglio conosciuta con la sigla Cnpadc), la stessa pre-iscrizione a cui si sta facendo riferimento è facoltativa, ma consente comunque di avviare sin da subito un importante inquadramento dal punto di vista previdenziale.

Fisco equo? Otto imprese su dieci non la pensano così

Secondo quanto rivela una recente indagine compiuta da Confcommercio – Imprese per l’Italia, in collaborazione con Format ricerche di mercato, quasi 7 imprenditori su 10 prevedono un aumento della pressione fiscale nei prossimi due anni. Una previsione che sembra d’altronde supportata dalle principali analisi istituzionali, che ritengono che in Italia la pressione fiscale toccherà nuovi livelli record nel corso del prossimo biennio, consentendo così al nostro Paese di tagliare ben poco invidiabili primati.

Ma non solo: sempre secondo quanto rivelato all’interno della ricerca della Confcommercio, otto imprese su dieci denunciano la mancanza di equità fiscale nel sistema italiano. Un’impresa su due, invece, ritiene che il peso eccessivo della pressione fiscale nel BelPaese sia principalmente derivato dalle inefficienze della pubblica amministrazione, mentre poco meno di uno su due ritiene che la pressione fiscale così elevata sia riconducibile unicamente alla necessità di coprire l’elevato debito pubblico.

Minusvalenze da partecipazioni: la scadenza del 15 dicembre

Mancano appena dieci giorni (15 dicembre 2011) a una delle scadenze fiscali che riguardano più da vicino i soggetti Ires (Imposta sul Reddito delle Società): si tratta, nello specifico, della comunicazione relativa alle minusvalenze su partecipazioni e a quelle differenze negative che prevedono un importo superiore al limite dei 50mila euro. Le due fattispecie derivano dalle operazioni che vengono condotte sui titoli azionari o su altri strumenti finanziari che nel nostro paese sono soggetti a negoziazione; le previsioni in questione, inoltre, si riferiscono anche a un numero maggiore di operazioni, non soltanto quelle singole dunque, con un particolare riferimento ai mercati regolamentati italiani ed esteri. In questo caso, esistono due testi a cui ci si può affidare per comprendere meglio l’adempimento che si sta cercando di spiegare. Anzitutto, fondamentale è l’articolo 109 (comma 3-bis) del Tuir (il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, più precisamente il Dpr 917 del 1986), secondo il quale queste minusvalenze non rilevano fino alla concorrenza dell’importo non imponibile dei dividendi.