In questi giorni stiamo riscontrando quanto sia ricca di scadenze la due giorni tra il 15 e il 16 dicembre. Vediamo oggi in che modo queste giornate possano riguardare l’accertamento delle minusvalenze sulle partecipazioni.
Stando a quanto previsto dall’attuale disciplina fiscale, entro il 15 dicembre dovrà aver luogo la comunicazione dei soggetti Ires relativa alle minusvalenze e alle differenze negative, di entità superiore alla soglia dei 50 mila euro, che derivino da operazioni su azioni o su altri titoli negoziati, anche a seguito di più operazioni distinte, sui mercati regolamentati italiani, o su quelli stranieri, da inviare sulla base di quanto previsto dal testo unico delle imposte sui redditi e del provvedimento successivo dell’Agenzia delle Entrate, datato 29 marzo 2007.
Come abbiamo osservato ieri, la
La deduzione dei costi per carburante e gasolio da parte di una impresa edile che ha acquisito dei macchinari in cantiere non ha alcuna ragione di esistere nel caso dell’assenza delle
L’articolo 21 del Decreto 201 del 2011 (la manovra finanziaria appena lanciata dal governo guidato da Mario Monti) è uno dei più importanti dell’intero testo: si fa infatti riferimento alla soppressione di diversi enti ed organismi, un tentativo massiccio di ridurre i costi della politica e di semplificare gran parte della vita amministrativa del nostro paese. L’ambito previdenziale sarà uno di quelli più interessati in tal senso, con l’obiettivo dichiarato di ridimensionare i costi dei vari apparati. In effetti, si sta puntando all’armonizzazione del nostro sistema pensionistico, con l’efficacia che dovrebbe essere garantita anche dalla soppressione di due enti storici come l’Inpdap (Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica) e l’
Secondo una nuova recentissima rilevazione, la
La circolare 53/E che la nostra amministrazione finanziaria ha provveduto a emettere appena due giorni fa sarà illuminante per
L’
Sta prendendo lentamente corpo la
I commercialisti italiani sono stati molto chiari e perentori: tutti i pagamenti di contributi che sono stati realizzati dai cosiddetti
Secondo quanto rivela una recente indagine compiuta da Confcommercio – Imprese per l’Italia, in collaborazione con Format ricerche di mercato, quasi 7 imprenditori su 10 prevedono un aumento della pressione fiscale nei prossimi due anni. Una previsione che sembra d’altronde supportata dalle principali analisi istituzionali, che ritengono che in Italia la pressione fiscale toccherà nuovi livelli record nel corso del prossimo biennio, consentendo così al nostro Paese di tagliare ben poco invidiabili primati.