Scadenze fiscali, il ravvedimento tardivo di dicembre

Continuiamo il nostro “viaggio” all’interno delle principali scadenze fiscali del mese di dicembre. Ci soffermiamo oggi su un appuntamento piuttosto importante per tutti i contribuenti che avessero dimenticato, o fossero stati nell’impossibilità, di procedere al pagamento delle rate di acconto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, o sul reddito delle attività produttive, entro i termini stabiliti dalla normativa vigente.

Mercoledì 14 dicembre è infatti l’ultimo giorno utile per poter procedere alla regolarizzazione – attraverso il ravvedimento operoso – del versamento della seconda o dell’unica rata dell’acconto Irpef e Irap, dovuto in relazione a quanto contenuto nella dichiarazione dei redditi modello Unico – Persone fisiche o Unico – Società di persone. Il ravvedimento verrà effettuato da parte delle persone fisiche, delle società semplici e delle società di persone, che non avessero provveduto al versamento nei termini dovuti.

Immobili: niente registro proporzionale per i contratti con Iva

La Commissione Tributaria Provinciale di Milano è stata molto chiara nella sua sentenza di ottobre: applicare l’imposta di registro proporzionale ai contratti di locazione o a quelli di affitto di beni immobili che sono soggetti all’Imposta sul Valore Aggiunto non può essere considerata legittima, in quanto, se realizzata, verrebbe a costituire una chiara violazione della direttiva comunitaria in materia di Iva. La pronuncia si era resa necessaria a causa di un avviso di liquidazione emesso dalla nostra amministrazione finanziaria per il mancato assolvimento fiscale relativo ai beni immobili strumentali, nonostante il contratto in questione prevedesse che l’Iva stessa potesse essere scontata. Dal canto suo, il contribuente coinvolto ha sostenuto fin dall’inizio che una richiesta del genere non poteva essere accolta, in quanto produttrice di un contrasto con la già citata direttiva; quest’ultima, nello specifico, va a vietare in maniera chiara ed espressa l’introduzione di tasse e imposte che possano avere una determinata incidenza sul giro d’affari complessivo.

Scadenze fiscali, gli appuntamenti del 5 e del 10 dicembre

Anche se la parte più corposa delle scadenze fiscali riguarda la metà del mese, le tappe di avvicinamento agli eventi fiscali del 15 e del 16 sono accompagnate dalla presenza di alcuni termini che sarebbe bene tenere a mente, con particolare riferimento alle categorie di lavoratori e di imprese interessate da tali pagamenti.

Cominciamo di fatti a ricordare che lunedì 5 dicembre è data piuttosto importante per i soggetti esercenti attività di trasporto, i quali – in relazione alle annotazioni eseguite nel corso del mese precedente – devono procedere all’emissione e alla annotazione della fattura o della nota di debito, inerente tutte le provvigioni corrisposte ai rivenditori autorizzati, di documenti di viaggio per il trasporto pubblico urbano di persone, come periodicamente è d’obbligo per tale categoria professionale.

Inps: gli interessi di mora per le somme iscritte a ruolo

La giornata di ieri è stata contrassegnata da una nuova e importante circolare dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps): l’ente ha infatti sentito l’urgenza di intervenire per apportare alcuni chiarimenti in merito ai versamenti delle somme iscritte a ruolo. Ebbene, come è noto, c’è un preciso testo normativo che disciplina l’argomento, vale a dire il Dpr 602 del 1973, il quale parla espressamente di interessi di mora da applicare nel caso di pagamento effettuato in ritardo da questo punto di vista. Il ritardo in questione è quello che decorre dal momento in cui viene notificata la cartella esattoriale e che arriva fino alla data effettiva del pagamento. In aggiunta, il tasso in questione è variabile e viene determinato ogni anno dal Ministero delle Finanze con un apposito decreto e prendendo spunto da quella che è la media dei tassi bancari attivi.

Beni ai soci, approfondiamo gli adempimenti necessari

Considerate le richieste di chiarimenti giunti al nostro blog, torniamo ad approfondire il tema delle comunicazioni relative ai beni aziendali concessi in godimento ai soci. Una comunicazione che dovrà essere assolta in via alternativa dalla persona giuridica concedente il bene, o dal socio, o dal familiare dell’imprenditore che riceverà in utilizzo il bene aziendale.

Obbligati alla comunicazione sono tutti gli esercenti delle attività di impresa, sia informa individuale che collettiva, le persone fisiche che detengono partecipazioni nella società che concede il bene, i familiari dell’imprenditore e dei soci, o i soci o i familiari di altra società del gruppo (l’obbligo della comunicazione opera infatti anche nei confronti dei soggetti che ricevono beni aziendali tra diverse società appartenenti ad uno stesso gruppo giuridico).

Regolarizzazione dell’Iva: il termine scade il 27 dicembre

C’è quasi tutto il mese di dicembre a disposizione per regolarizzare gli errori in cui ci si può essere imbattuti con l’aumento dell’Iva di un punto percentuale (l’aliquota è passata dal 20 al 21%): la data in questione è il 27 dicembre prossimo, quando i calcoli erronei dei contribuenti potranno essere sanati e porvi il giusto rimedio, anche perché non ci si è ancora abituati del tutto alla nuova situazione. L’entrata in vigore della nuova aliquota risale allo scorso 17 settembre, dunque sono meno di tre mesi che si ha a che fare con questa novità, non molti in verità. Già a ottobre, però, la nostra amministrazione finanziaria aveva intuito l’aria che tirava e di conseguenza ha emesso una apposita risoluzione: si tratta della circolare 45/E di quest’anno, la quale ha messo in luce quali sono le linee guida da seguire per evitare proprio gli errori, ma anche scongiurare le sanzioni pecuniarie che sono previste in questi casi.

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Leasing, come funziona la comunicazione dei contratti

È slittato al 31 gennaio 2012 il termine per la trasmissione dei dati e delle notizie sui contratti di leasing. A dirlo è un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate (il n. 2011/165979 del 21 novembre), che ha modificato il termine precedentemente fissato nella data del 31 dicembre 2011. Si avrà pertanto un mese in più di tempo per poter procedere al compimento della comunicazione dei contratti delle locazioni e dei noleggi.

Il provvedimento proroga infatti al 31 gennaio la scadenza unica di invio di tutte le comunicazioni relative ai periodi di imposta 2009 e 2010: una dilazione del termine che permetterà ai tecnici dell’Agenzia delle Entrate di adeguare la procedura di verifica e di controllo dei file inviati, e ai contribuenti interessati di poter procedere con maggior calma e perizia alla trasmissione di tutti i dati richiesti dal provvedimento delle Agenzie.

F24: le causali nuove o ridenominate dell’Inpdap

Sono ben quarantasette le causali che sono associate a varie casse della previdenza del nostro paese, ma che sono comunque accomunate dal fatto che l’amministrazione spetta all’Inpdap, l’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica. A dire la verità, non si tratta solamente di novità e innovazioni, ma anche di causali che erano già state introdotte e che ora vengono nuovamente denominate. Di cosa si tratta di preciso? La gestione delle pensioni pubbliche beneficia in questo caso di causali che sono quanto mai necessarie e utili per far confluire i contributi in questione, vale a dire quelli che sono dovuti all’istituto stesso. Le operazioni a cui si sta facendo riferimento avvengono mediante l’utilizzo del modello F24.

Acconti 2011, riduzione estesa anche ai minimi e alla cedolare secca

L’Agenzia delle Entrate ha recentemente emanato un comunicato che estende gli effetti della riduzione degli acconti Irpef 2011 anche ai minimi e agli acconti della cedolare secca 2011. Il comunicato chiarisce pertanto uno dei punti oscuri del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 novembre 2011, all’interno del quale era prevista anche il differimento del versamento di 17 punti percentuali dell’acconto Irpef dovuto per il periodo di imposta 2011.

Il comunicato estende di fatto il differimento del versamento anche a quello della seconda o unica rata dell’acconto della cedolare secca sugli affitti, e dell’imposta sostitutiva, dovuta da coloro che applicano il regime dei minimi. Ma, considerate queste ulteriori premesse, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su questo tema, che riguarda milioni di cittadini italiani, per una scadenza urgente (oggi, 30 novembre 2011).

Le nuove misure dello Sportello Unico per le Attività Produttive

Risale ormai a dodici Gazzette Ufficiali fa la pubblicazione del Decreto del 10 novembre 2011 da parte di due ministeri, vale a dire quello dello Sviluppo Economico e quello della Semplificazione Normativa: non si tratta di un semplice testo normativo, ma di un decreto fondamentale, visto che ha introdotto le misure per potenziare il cosiddetto Sportello Unico per le Attività Produttive (abbreviato solitamente con la sigla Suap). Di cosa si tratta esattamente? La legge in questione assumerà una rilevanza fondamentale nel risolvere e disciplinare alcune problematiche: in particolare, il riferimento deve andare alla mancanza di modulistica dello Sportello Unico, all’assenza di un sistema di pagamento di tipo informatizzato, alle modalità di versamento dell’imposta di bollo, al rilascio delle ricevute fiscali, alle attività che vengono poste in essere attraverso una opportuna delega dalla Camera di Commercio e alle procedure di emergenza in caso di allegati piuttosto voluminosi.

Contributi Gestione Separata INPS più “cari” dal 2012

Dal 1 gennaio 2012 scatta l’aumento dei contributi previdenziali delle persone iscritte alla Gestione separata dell’INPS. Un aumento concretizzato in un apprezzamento dei versamenti pari a un punto percentuale, come previsto dall’art. 22 comma 1 della Legge di stabilità recentemente approvata. L’aumento interessa inoltre non solamente gli iscritti “in senso stretto” alla Gestione separata, quanto anche i pensionati, e i soggetti assicurati presso altre forme previdenziali.

Le nuove aliquote in programma diventeranno pertanto pari al 27,72% (contro il precedente 26,72%) per quanto concerne i soggetti iscritti alla sola Gestione separata, e pari al 18% (contro il precedente 17%) per quanto invece riguarda i soggetti che risultano essere iscritti anche a un’altra Gestione previdenziale.

irpef

Acconto irpef: la riduzione per cedolare secca e contribuenti minimi

Si è parlato diffusamente del Dpcm dello scorso 21 novembre: non si è trattato di un semplice testo normativo, ma del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che è intervenuto direttamente sull’Irpef. Come è ormai noto, l’acconto dell’imposta relativo al mese attualmente in corso è stato ridotto di diciassette punti percentuali (dal 99 all’82%) e il conseguente differimento del pagamento in questione per quel che concerne il periodo d’imposta del 2011. La novità deve essere ampliata nella sua strutturazione, quindi bisogna comprendere tutti i soggetti che vi sono coinvolti. Ad esempio, dettaglio non certo trascurabile, il minor acconto viene ad essere applicato anche al versamento della seconda rata o in alternativa del versamento unico relativo alla cosiddetto regime della cedolare secca sugli affitti.

Pec, comunicazione non necessaria per le società in fallimento

Come noto, mancano poche ore al termine ultimo per poter comunicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata al Registro delle Impese (sarà comunque possibile evitare sanzioni fino al 31 dicembre 2011). Un obbligo che coinvolge tutte le imprese di “vecchia” costituzione, assumendo come dato di fatto la necessaria comunicazione della Pec per le nuove imprese in fase di realizzazione, per le quali la trasmissione di questo dato al Registro delle Imprese è contestuale alla procedura di iscrizione.

Nel corso degli ultimi giorni, il Ministero dello Sviluppo economico è intervenuto nuovamente in materia, andando a regolarmentare con un proprio parere il trattamento di tale dato nei confronti delle società in liquidazione, e nei confronti delle società in fallimento. Un parere che contribuisce a chiarire in maniera – speriamo – definitiva, una questione che fu sollevata da diverse parti nel corso delle più recenti settimane.

Fatturazione differita: la scadenza del 15 dicembre

Il mese di dicembre si sta avvicinando sempre più e col suo inizio bisognerà fare i conti con le nuove scadenze fiscali già fissate da tempo: una di queste (il 15 dicembre per la precisione) è quella relativa alla cosiddetta fatturazione differita, la quale si riferisce a tutte quelle imprese e a coloro che esercitano arti e professioni e che sono soggetti all’Imposta sul Valore Aggiunto. In pratica, il differimento riguarda i beni che sono stati consegnati o sottoposti a spedizione nel corso di questo mese di novembre. Quali sono esattamente le caratteristiche principali della fatturazione differita? Quest’ultima ha luogo soltanto nel caso di cessioni di beni mobili che sono accompagnate anche da un documento, vale a dire la bolla di consegna, oppure, in alternativa, il documento di trasporto. A loro volta, questi due documenti devono contenere altri elementi fondamentali, come ad esempio le informazioni utili a individuare il fornitore e il cliente (indirizzo e ragione sociale in primis), oltre alla natura, la quantità e la qualità di quanto è stato consegnato o spedito.