Quando un immobile non viene censito e dichiarato al Catasto si parla inevitabilmente di “case fantasma”: il fenomeno è fin troppo diffuso nel nostro paese e i numeri sono eloquenti. Si spiegano in questa maniera le ultime pubblicazioni dei comuni circa le rendite presunte da ottenere direttamente da tali immobili, i quali non sono stati dichiarati in maniera spontanea dai soggetti che ne avevano interesse. Le liste in questione sono state messe a disposizioni di tutti e potranno essere consultate fino al prossimo 2 luglio, così come ha provveduto a comunicare in maniera tempestiva l’Agenzia del Territorio. Queste rendite, comunque, sono pur sempre transitorie, ma rappresentano una consultazione davvero utile e preziosa per tutti i soggetti interessati, in primis gli uffici provinciali della stessa Agenzia.
gianni
Sanzioni antiriciclaggio 2012
Nonostante le sanzioni per il mancato rispetto della normativa antiriciclaggio siano particolarmente salate (in alcune ipotesi è previsto anche un risvolto penale) non sono pochi gli studi professionali che si “dimenticano” di adeguarsi. Cerchiamo pertanto di comprendere quali sono gli errori più comuni, grazie a una recente e interessante inchiesta compiuta dal quotidiano Italia Oggi, che ha osservato le principali inefficienze degli studi italiani.
Le percentuali di inefficienze più elevate si riscontrano certamente nel merito delle operazioni sospette: solamente l’1% degli studi professionali indagati avrebbe effettuato delle ordinarie e puntuali segnalazioni sulle operazioni sospette ai fini del riciclaggio del denaro. Solamente il 10% degli studi procederebbe all’effettuazione delle valutazioni del rischio, con una percentuale che rimane al di sotto del 20% per il controllo costante della clientela e per la registrazione in archivio. La percentuale è migliore, ma pur sempre intorno al 50%, per quanto concerne le verifiche e i controlli sulle limitazioni all’uso del denaro contante e per l’adeguata verifica della clientela e della redazione del fascicolo clienti.
Cassazione: valida la confisca dei crediti nelle frodi carosello
La sentenza 15186 della Corte dei Cassazione risale allo scorso 19 aprile, ma ha una valenza rilevante dal punto di vista fiscale che è necessario approfondirla nel dettaglio: la pronuncia dei giudici di Piazza Cavour si è resa necessaria per dirimere i dubbi in merito a una vicenda legata alle cosiddette frodi carosello, vale a dire quando delle società fittizie vengono create col solo scopo di non pagare le tasse e in particolare l’Imposta sul Valore Aggiunto. Ebbene, gli “ermellini” hanno stabilito che nel caso di specie può ritenersi legittima la confisca di tutti quei crediti che sono vantati dalla società indagata nei confronti dell’altra. Il sequestro preventivo per fini di confisca era stato disposto dal Gip (Giudice per le Indagini Preliminari), alla luce di una inchiesta che aveva appurato le frodi carosello in questione, sfruttate con il preciso intento di beneficiare di crediti Iva fittizi.
Peso dell’IMU sugli affitti
Considerato che l’IMU andrà a gravare notevolmente sulle spalle dei proprietari immobiliari di prime e (soprattutto) seconde case, ci si domanda quale potrebbe essere l’influenza negativa esercitata dalla nuova imposta municipale unica nel settore delle locazioni. In altri termini, quanto possibilità ci sono che i proprietari immobiliari decidano di “girare” il peso dell’IMU agli inquilini, con rincari degli affitti?
Secondo quanto rilevato da un recente sondaggio effettuato da Solo Affitti nell’area milanese, solamente un nuovo contratto di locazione su dieci (11%) avrebbe fatto registrare, in Italia, un aumento dei canoni (entro 100 euro) a causa dell’applicazione dell’imposta municiaple unica, con punte sostanzialmente più elevate laddove il valore catastale degli appartamenti è sensibilmente più elevato.
In altri termini, secondo quanto emerge da Solo Affitti, l’89% degli affiliati intervistati non avrebbe riscontrato alcun aumento del canone da parte dei proprietari dell’immobili. Allargando lo spettro dell’analisi, e guardando pertanto alle macro-aree del Paese, il nord ovest e il centro rispecchiano la media nazionale, mentre è nel nord est la percentuale maggiore (il 93%) di agenti che non ha rilevato aumenti nei contratti di locazione firmati da gennaio ad oggi.
Il Codacons lancia il Caf a costo zero
Il sogno di una fiscalità a costi ridotti o addirittura nulli culla le menti di moltissimi contribuenti: un piccolo passo in questa direzione è stato compiuto grazie al Codacons, il quale ha deciso di lanciare in Abruzzo proprio un Centro di Assistenza Fiscale (Caf) del tutto gratuito. Il progetto del Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori, tra le principali associazioni dei consumatori del nostro paese, è molto ambizioso e punta alla fornitura di assistenza tributaria a tutti quei cittadini che ne avessero bisogno. In particolare, il riferimento non può che andare alla compilazione dei vari modelli, in primis il 730, Unico, l’Isee, l’Iseeu, il Red e molto altro. In aggiunta, bisogna precisare che l’assistenza fornita per il modello F24 dovrà invece essere accompagnata dalla sottoscrizione della tessera in qualità di socio aggregato dello stesso Codacons (il prezzo in questione è pari a dieci euro).
Obiettivo riscossione tasse 2012
Il governo Monti desidera incassare almeno 15 miliardi di euro dal recupero dell’evasione nel corso del 2012. a sostenerlo sono gli obiettivi di riscossione che stanno pervenendo alle direzioni regionali dell’Agenzia delle Entrate, documenti con i quali, con periodicità annuale, lo Stato stabilisce l’obiettivo monetario di riscossione, tra cui è presente – ovviamente – anche quella derivante dalla lotta all’evasione.
Stando a quanto affermano gli obiettivi suddetti, per l’anno 2012 la metà è stata innalzata di ben un quarto rispetto all’anno precedente, visto e considerato che nel 2011 il totale per la riscossione era stato pari a 12,7 miliardi di euro, a sua volta accrescciuto del 15,5% rispetto agli 11 miliardi di euro del 2010. Un ammontare nel quale sono altresì ricomprese ulteriori voci, principalmente costituiti dai versamenti diretti provenienti dalle tassazioni separate, dagli atti giudiziari, e così via.
Le ultime modifiche legislative all’Ivie
L’Ivie è uno dei nuovi tributi con cui diversi contribuenti dovranno avere a che fare: si tratta infatti dell’Imposta sul Valore degli Immobili all’Estero, una misura che ha comunque beneficiato di qualche cambiamento dopo le ultime pubblicazioni della Gazzetta Ufficiale. In particolare, come previsto dalla legge 44 di quest’anno (“Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento”), la tassa in questione non è mai dovuta nel caso l’importo dovesse essere inferiore ai duecento euro. Allo stesso modo, questo testo normativo ha precisato altre deduzioni, facendo riferimento all’Imposta di Scopo reintrodotta dal governo Monti. L’Ivie esiste già da diverso tempo, tanto che il suo primo pagamento è stato previsto e fissato per l’anno d’imposta 2011; si sta parlando di un’aliquota che è pari a 0,76 punti percentuali del costo totale che risulta dall’acquisto immobiliare o altri contratti simili.
Accertamenti esecutivi 2012
Il decreto fiscale ha apportato alcune novità in merito alle modalità di effettuazione degli accertamenti esecutivi. Andiamo quindi a riepilogare quali sono i termini delle nuove possibilità accertative, e in che modo Inps, Agenzia delle Dogane e Agenzia delle Entrate possono procedere nella gestione dei procedimenti stessi.
Partiamo con l’Agenzia delle Entrate con la quale, più spesso che volentieri, i contribuenti italiani si trovano a dover fare i conti. Le Entrate potranno esser protagonisti di accertamenti esecutivi su una vasta gamma di oggetti della pretesa (dalle imposte dirette all’Irap, passando per l’Iva, gli atti di irrogazione delle sanzioni, le somme dovute a seguito di perdita del beneficio della rateazione del quantum risultante da conciliazione giudiziale, somme dovute a seguito di accertamenti impugnati, divenuti definitivi) con decorrenza dal 1 ottobre 2011 per contestazioni riguardanti gli anni dal 2007 in poi.
L’Inps fa cassa con gli avvisi di addebito
L’Inps sta provvedendo a distribuire in maniera capillare tutte le competenze che si riferiscono alla gestione degli avvisi di addebito e delle varie cartelle di pagamento: questa operazione viene letta come un modo sicuro per fare cassa, anche perché l’ente previdenziale è impegnato a scongiurare qualsiasi tipo di ritardo per quel che riguarda gli uffici, attraverso sospensioni giudiziarie che possano non arrecare alcun tipo di pregiudizio al recupero coattivo. Tutto questo emerge con una certa chiarezza da uno degli ultimi messaggi dell’istituto, il quale ha voluto mettere in luce quali sono le competenze per la gestione dei provvedimenti da affibbiare alle direzioni provinciali: volendo essere ancora più precisi, si tratta di avvisi e cartelle che non superano i 500mila euro, con una data effettiva che sarà fatta cominciare proprio dalla giornata di domani. Quali sono le principali novità in questo senso?
Tasse nocive per la crescita economica
Le tasse fanno male alla crescita economica, o quasi. A sostenerlo è stato il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, recentemente impegnato in un’audizione al Parlamento Europeo. “Un consolidamento fiscale attuato solo attraverso l’aumento delle tasse” – ha dichiarato Draghi – “è sicuramente recessivo”. Un riferimento più o meno indiretto a quanto sta accadendo in Italia, confortato dal fatto che a suscitare la risposta del presidente dell’Eurotower sia stata proprio una domanda avanzata da un europarlamentare italiano.
Ad ogni modo, le dichiarazioni di Mario Draghi sono state certamente di più ampio respiro, ma tutto sommato finalizzate a sostenere che per la crescita e per il lavoro va data una priorità al rigore dei conti pubblici, che è altresì l’unica strada per ritrovare la fiducia degli investitori internazionali. Investitori che sembrano esser tornati ad affacciarsi – pur tiepidamente – sul vecchio Continente, del quale tuttavia osservano ancora con grande preoccupazione il deteriorarsi di alcune fondamentali.
L’Inail riduce il premio per l’autotrasporto
Il protocollo 2737 che è stato reso noto dall’Inail ha messo chiaramente in luce come verrà a breve attuato un taglio dei premi per quel che concerne l’autotrasporto del nostro paese: tutti gli incentivi in questione possono essere recuperati mediante una operazione in compensazione, avvalendosi del modello F24, con due scenari possibili da questo punto di vista. Il primo coinvolge coloro che hanno provveduto a pagare il premio in questione in un’unica soluzione e nel rispetto della scadenza prevista per l’autoliquidazione (lo scorso 16 febbraio per la precisione), mentre il secondo prende in esame la seconda rata che scadrà a breve, vale a dire il prossimo 16 maggio (soluzione delle quattro rate). In questo caso, sono state coinvolte tutte quelle aziende che sono solite esercitare delle attività di autotrasporto delle merci in conto terzi: le gestioni previste da tale riduzione sono quelle dell’industria, dell’artigianato e del settore terziario, senza dimenticare quelle imprese che hanno invece l’abitudine di pagare i premi speciali unitari.
Risultati inizio 2012 sulla lotta all’evasione
I risultati della lotta all’evasione per l’inizio d’anno sarebbero incoraggianti, tanto da far sperare nel mantenimento e nel superamento delle previsioni stabilite per l’intero esercizio fiscale. “Siamo solo ad aprile e per i dati è ancora presto” – ha dichiarato il merito Attilio Befera, direttore generale dell’Agenzia delle Entrate – “ma sul fronte delle entrate del recupero dell’evasione i primi segnali sono positivi, e ci sono anche segnali di entrate aumentate derivanti dall’autotassazione”.
Successivamente, interessato da una domanda sui recenti blitz in alcune delle località commerciali e di servizio più note d’Italia, Befera ha precisato che le imprese e i negozi controllati erano già stati oggetto di precedente segnalazione. “Siamo andati a visitare delle imprese per le quali avevamo forti segnali di evasione” – ha aggiunto il direttore generale delle Entrate, che ha poi compiuto un piccolo passo informativo nei confronti dell redditometro, “uno strumento che non misura la ricchezza, bensì la spesa”.
Ultimi due giorni per il rendiconto degli enti non profit
Mancano appena due giorni alla scadenza fiscale prevista per la redazione del rendiconto da parte degli enti non profit: entrando maggiormente nel dettaglio, il termine del 30 aprile è stato fissato per mettere a punto questa rendicontazione che deve tenere conto di tutte le regole che sono previste per le scritture contabili, ricordando che la redazione deve aver luogo entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio vero e proprio. Quali sono le altre disposizioni che bisogna tenere bene a mente in questo caso? Tale scadenza si rivolge a degli enti piuttosto specifici, dunque è necessario approfondire le loro caratteristiche. Anzitutto, si tratta degli enti non commerciali che danno vita a delle raccolte pubbliche di fondi: gli esempi sono davvero molti, perfino le associazioni sportive dilettantistiche, quelle senza alcun fine di lucro e le cosiddette pro-loco.
Peso tasse sugli stipendi
Quanto pesano le tasse e i contributi sugli stipendi degli italiani? Sicuramente molto, sosterrà la stragrande maggioranza dei nostri lettori (e, a nostra opinione, a sostanziale ragione). Se tuttavia si vuole ridurre l’approssimazione nella risposta, si può ben dare un’occhiata a quanto affermato dal recente studio della Cgia di Mestre, seconco cui il fisco e i contributi previdenziali starebbero continuando a erogdere la quota “libera” degli stipendi e dei salari.
Secondo le analisi effettuate dal centro studi, infatti, un operaio occupato nell’industria con uno stipendio mensile netto di 1.226 euro, costerebbe al suo titolare 2.251 euro. Un importo determinato dalla sommatoria della remunerazione lorda, per 1.672 euro, e dal prelievo a carico del datore di lavoro, pari a 568 euro.